Per più di 40 anni Roger Taylor è
stato il batterista dei Queen e grazie a quel ruolo ha viaggiato per
il mondo ed è stato parte di quella magica esperienza musicale che
un musicista difficilmente potrebbe sperare di vivere. Nel frattempo
ha anche trovato il tempo per dilettarsi più volte nel lavoro da
solista, pubblicando album a suo nome e anche con una band parallela
ai Queen, i The Cross. La Omnivore Recordings ha ora raccolto parte
di quel materiale e ha realizzato due nuove collezioni. 'Best', che
esce il 27 ottobre, che raccoglie 18 brani solisti a partite dal 1977
col singolo di debutto di Taylor, fino ad arrivare al suo ultimo
lavoro, Fun On Earth, uscito nel 2013. La raccolta sarà disponibile
sia su cd che vinile, con molti brani che fanno il loro debutto in
vinile per la prima volta. The Lot, invece, offre una immersione più
profonda nella carriera solista del batterista e sarà nei negozi il
10 novembre, e presenta la totalità della produzione di Taylor,
suddivisa in 12 cd, tra cui quattro dischi di singoli e remix, più
un dvd con video aggiuntivi e un libro fotografico di 64 pagine.
Taylor ha raccontato a Ultimate Classic Rock queste nuove uscite, ma
anche qualcosa della sua carriera nei Queen tra passato e presente.
Avere all'attivo otto album ti dà un
sacco di materiale da cui scegliere. Come sei arrivato alla stesura
finale della tracklist di Best? Cosa ha reso importanti nella tua
testa queste canzoni?
“Beh, volevo tenere conto delle
opinioni della gente, davvero. Quindi è stato messo insieme con
quello che la gente sembra pensare quali siano le cose migliori che
ho fatto, e mi sono trovato abbastanza d'accordo. Così, ho ascoltato
l'altro giorno in macchina la versione finale e devo dire che suonano
abbastanza bene nel loro insieme. Io non passo molto tempo ad
ascoltare la mia roba. Sai, trovo che sia meglio farlo quando ci stai
lavorando. Poi, quando le riascolti dopo un paio di anni, a volte
vivi una bella sorpresa. Quindi, in realtà , penso che sia un buon
gruppo di brani. Sono probabilmente i brani più accessibili tra
quelli che ho fatto.”
Poi c'è il cofanetto, che riunisce
tutti i tuoi album solisti.
“Beh, era solo una grande idea farlo,
e la casa discografica ha voluto realizzarlo sul serio, così ho
pensato che per me andava bene, che sarebbe stato bello avere tutta
quella roba da mettere insieme in un unico cofanetto. Sai, ho diverse
scatole con dentro metà della mia vita, ed è incredibile avere
proprio tutto lì in una cosa sola. E' come legare un fagotto e fare
un accurata accolta di ciò che si possiede. E' una cosa grandiosa,
quindi adesso sento di poter andare avanti (ride).”
Collezioni come questa sono belle,
perché spesso ci sono cose che ormai sono fuori stampa.
“Giusto! Penso che alcune cose siano
entrate ed uscite dal mercato più volte. Ma hai ragione, sì, e
adesso sono tutte lì è se le vuoi puoi averle e questo è
fantastico. E' davvero bello avere tutto in un cofanetto. Sono molto
soddisfatto di questo. Devo raccontarvi una storia divertente:
stavamo lavorando da mesi per mettere assieme tutto il materiale e
alla fine ricevo dalla fabbrica il prodotto finito, ovviamente con
mia grande eccitazione. Strappo il cellophane e apro e dentro non ci
trovo nessun cd (ride)! Quindi c'è stato un piccolo problema di
fabbricazione. Posso immaginare come si sia sentito chi ha pagato per
avere il cofanetto e dentro non ha trovato nulla. Ma il libro era lì!
Comunque, abbiamo riparato al problema!”
I Queen hanno spinto spesso la
tecnologia di registrazione al massimo. Allo stesso modo, un po' del
tuo lavoro solista ha risentito di questa caratteristica.
Probabilmente ci si abitua a lavorare in un certo modo in una band
come i Queen e dopo tendi a fare la stessa cosa. Vorrei sapere come
ci si avvicina, da un punto di vista personale, ad avere il pieno
controllo, e quali erano i tuoi pensieri in merito a ciò che volevi
fare musicalmente con il tuo lavoro al di fuori dei Queen.
“Volevo fare cose diverse in momenti
diversi. Volevo fare qualcosa di leggermente psichedelico sul primo
album, Fun In Space. Ma sapevo di dover suonare tutto quanto io e di
dover anche cantare, il che mi rendeva molto entusiasta, ma mi sono
anche reso conto che non sarebbe stato facile usare lo studio al
massimo delle capacità e utilizzare tutte le stratificazioni e la
sovraincisione e i doppio-tracking, in modo da utilizzare tutti i
trucchi che conoscevo. Ma voglio dire, anche con alcuni dei brani dei
Queen ho sempre voluto riprodurre l'intera traccia di batteria senza
nessun altro mezzo come le drum-machine. Ci sono tre o quattro esempi
nella discografia dei Queen che sono abbastanza interessanti perché
piuttosto tecnici.”
Penso che quello che il tuo tipo di lavoro solista propone e di cui la gente non è consapevole, è che sei in grado di suonare un sacco di strumenti diversi, il che ti ha permesso probabilmente di esplorare alcuni diversi elementi di creatività che non altrimenti non avresti avuto la possibilità di affrontare.
Penso che quello che il tuo tipo di lavoro solista propone e di cui la gente non è consapevole, è che sei in grado di suonare un sacco di strumenti diversi, il che ti ha permesso probabilmente di esplorare alcuni diversi elementi di creatività che non altrimenti non avresti avuto la possibilità di affrontare.
“Questo è
assolutamente giusto. Sono stato in grado di esprimermi in una sorta
di modo egoistico, forse. Non lo so, ma è stato fantastico, perché
era solo io il responsabile di ciò che facevo in studio.”
Ma era immagino, in
quanto tale, una sorta di estensione della tua personalità . Allo
stesso tempo, il lato percussivo di questi album non ne ha risentito.
Sembra quasi che in alcune di queste canzoni l'elemento percussivo
sia ingrandito. Ti senti come se avessi un po' di licenza in più per
andare un po' più in là verso quella zona che forse nei Queen non
potevi esplorare completamente?
“Credo di sì. Voglio
dire, se ascolti un album di un chitarrista sentirai un sacco di
chitarra. E' sempre una lotta, di solito tutti pensano che dovrebbero
essere più forti nel mix, e certamente era così agli inizi.
Ovviamente, quando si ha la possibilità di rendere il proprio
strumento principale la cosa più forte sul disco fa solo piacere. Io
non credo che sia necessariamente così su tutti i miei album solisti
però. Ci sono un sacco di elementi percussivi certo, probabilmente
più nei miei album che non in quelli dei Queen. Ovviamente mi
piacciono i tamburi. Penso che siano importanti (ride).”
Quando sei in una band di
successo come i Queen e si iniziano ad avere questi pensieri di fare
alcune registrazioni per conto proprio, quanto è difficile trovare
la fiducia necessaria per uscire da quella realtà e provarci sul
serio?
“Credo che l'aspetto
più difficile fosse l'aspetto del cantare. Cantare è così
soggettivo, ed è anche così innato in noi, per abbiamo anche avuto
un cantante fenomenale che rendeva difficile credere di poterlo fare.
Ma tutti nella band siamo sempre stati favorevoli ai lavoro solisti.
Sai, abbiamo sempre pensato che se John voleva andare via, o Brian o
addirittura Freddie per fare qualcosa per conto proprio allora
avremmo detto 'Sì, va bene. Ehi, buona fortuna'. E così di tanto in
tanto lo abbiamo fatto per davvero. Freddie ha anche cantato su una
delle mie canzoni soliste. E stato buono ed era gentile.”
Fun On Earth è stato il
tuo primo album solista dopo 15 anni. Senza dubbio ti sei tenuto
occupato in tutto questo tempo. Cosa ti ha spinto a fare un altro
disco solista?
“Ho la fortuna di avere
uno studio qui dove vivo e qui accumulo il lavoro. Non sono stato
veloce ed si è trattato piuttosto di una lenta costruzione. E quando
alla fine ho messo tutto assieme ho pensato di raccogliere tutto in
un unico album. Quindi ho cercato di fare un disco coerente. Ma è
stato davvero un accumulo di materiale nel corso di un periodo
abbastanza lungo.”
Qual è stato il tuo
processo di scrittura in questi anni? Scrivi ancora scrivere in
maniera regolare?
“No, sono molto
irregolare (ride). Sai normalmente una buona idea ti porta a
svilupparla velocemente. Ma se ci vuole tanto tempo per farla
funzionare, allora probabilmente non è la migliore idea. Posso
iniziare dal pianoforte o scrivendo alcune parole. Si può iniziare
in entrambi i modi, davvero. E' un processo abbastanza casuale. Non
amo sedermi e lavorare su una canzone come un romanziere o qualcosa
del genere.”
Quest'anno i Queen sono
stati in tour con Adam Lambert e la gente è stata davvero felice di
avere la possibilità di vedere la band in arene negli Stati Uniti.
Come è stato per te tornare a fare un lungo tour?
“E' durato circa
quattro mesi, perché siamo andati anche in Asia e in Australia. Devo
dire che è stato semplicemente fantastico. Sai, lavoriamo così bene
con Adam. Si è unito a noi così bene e ha portato così tanto allo
spettacolo. È un grande frontman e lui è fantastico e canta
meravigliosamente, e il suo stile è molto adatto alla nostra musica.
Sai, alcune delle nostre cose sono molto teatrali e lui è il più
grande in questo. Così, abbiamo davvero avuto un'occasione e credo
che si veda negli spettacoli. Sono stati molto pieni e l'accoglienza
che abbiamo ottenuto in ogni città è stata fantastica. Quindi posso
dire che è stata un'esperienza molto bella e io ne sono entusiasta.
Stiamo per andare avanti e farlo anche l'Europa a gennaio e
febbraio. Va tutto bene.”
Dopo l'esperienza che andrete a fare in tour in Europa, a cosa pensi di puntare? Vuoi registrare con Adam?
Dopo l'esperienza che andrete a fare in tour in Europa, a cosa pensi di puntare? Vuoi registrare con Adam?
“Penso che sarebbe
bello fare qualcosa, sì. Non un album, probabilmente. Ha delle cose
proprie cose da fare, e questa è una priorità per lui. Penso che
sarebbe molto interessante, perché la sua voce è così
straordinaria e penso che potremmo davvero fare qualcosa di grande.
Non vedo alcun fine alla possibilità e alle potenzialità di Adam
Lambert. Lui è un artista favoloso e penso che sarebbe molto
interessante fare qualcosa con lui. “
C'è una nuova
compilation dei Queen in uscita il 10 novembre chiamata Queen
Forever. Ci sono alcune cose interessanti, tra cui diversi brani
inediti. Puoi dirci qualcosa sul processo che vi ha portati ad
ottenere queste tracce pronte per la pubblicazione?
“Beh, in poche parole,
Brian ed io abbiamo lavorato su tre brani. La
traccia con Michael Jackson, che è una vecchia canzone che Freddie
ha registrato con Michael, e di cui avevamo la nostra versione, ma
molto ridotta e con linee alternate. Poi abbiamo chiamato il nostro
amico William Orbit per fargli fare mix più adatto alle radio. Ha
alcuni versi alternati, quindi è molto diversa. Sono due versioni
molto diverse. La versione che si potrà ascoltare sul disco è la
versione di William. Un altro brano, Love Kills, era un vecchio disco
dance con Giorgio Moroder, che Freddie ha fatto come solista. Ma noi
tutti effettivamente abbiamo suonato sul pezzo senza dirlo a nessuno.
Così Brian ha avuto l'idea di farla a metà tempo e di sostituire la
parte strumentale originale con una nuova versione che ha davvero
portato il brano verso una nuova direzione, penso migliorandola
notevolmente. E' una bella performance vocale di Freddie. La terza
traccia è una vecchia canzone dei Queen, Let Me In Your Heart Again,
che non abbiamo mai davvero finito quando stavamo registrando The
Works a Los Angeles. Io e Brian vi abbiamo un po' lavorato sopra,
aggiungendo dei cori e ciò che ne è venuto fuori è grandioso e si
può sentire la parte ritmica dei Queen in pieno svolgimento e
secondo me suona bene!”
So che c'era altro
materiale su cui Freddie ha lavorato con Michael. Avete lavorato
anche su queste?
“Si, lo abbiamo fatto.
Ma abbiamo dovuto seguire anche le indicazioni della casa
discografica di Michael e alla fine cò che hanno voluto accettare è
stata questa sola canzone.”
Siamo al 40°
anniversario di Queen II e Sheer Heart Attack. Inizia,o con Queen II:
che cosa t viene in mente quando pensi a quel disco? In particolare,
da dove è è nata l'idea di un "Black Side" e un "White
Side" per l'album, e questa scelta si è sviluppata subito
durante il processo di composizione del disco?
“Lo ha fatto. Penso che
tutti insieme abbiamo avuto l'idea di questa questa sorta di tema del
bianco e del nero. Eravamo abituati ad avere questa ambivalenza giÃ
nei nostri spettacoli. Tutto era bianco o nero. E' stato efficace
perché in quei giorni c'era molta poca produzione sul palco. Così,
abbiamo pensato di utilizzare la stessa cosa per l'album. Il lato
leggermente più scuro era il Black Side, e il lato un po' più
arioso era il bianco ovviamente, connonato da appena un po' di
sentimento. E' stata la firma del disco e a quei tempi eravamo
davvero molto sperimentali.”
La band stava imparando
molto sulla registrazione durante il tempo in cui sono stati
effettuati i primi due album. Qual è stata la scena in cui sono
iniziati i lavori per Sheer Heart Attack? Non c'è dubbio che c'è
stata una evoluzione continua con il sound della band. Cosa ricordi
delle differenze tra quando avete realizzato questo disco e il
precedente?
"Beh, penso che il terzo
disco sia uno dei migliori sotto molti punti di vista. Penso che
avevamo davvero il controllo dello studio allora e penso che i suoni
fossero migliori. Il suono della batteria è migliore e penso che
abbiamo trovato davvero le nostre tecniche di armonia vocale ideali.
Penso che Sheer Heart Attack è un prodotto molto buono. Non è
esagerato. E' solo un buon disco molto forte, credo.”
Guardando avanti al prossimo album, Bohemian Rhapsody sembra una canzone il cui processo di registrazione avrebbe reso pazzo chiunque.
Guardando avanti al prossimo album, Bohemian Rhapsody sembra una canzone il cui processo di registrazione avrebbe reso pazzo chiunque.
“Sì, è stato lungo e
impegnativo e molto faticoso. Perché le macchine a nastro si rompono
e abbiamo avuto un sacco di guasti. Ci sono state non so quante voci
sovraincise, almeno 150 e forse di più, tutte fatte fondamentalmente
da tre voci: Freddie, io e Brian. E' stato un sacco di lavoro, ma
Freddie aveva tutto nella sua testa e abbiamo creduto in lui, così
abbiamo portato avanti il lavoro. Alla fine abbiamo pensato 'Questo è
abbastanza buono!'. Siamo rimasti molto soddisfatti del risultato
finale.”
.
La band in quegli anni
pubblicò sette album in sei anni, a partire dal debutto nel 1973.
Questo è un periodo incredibile di attività . Creativamente, quanto
è stato difficile mantenere quel ritmo, senza dimenticare che
c'erano anche i tour da fare?
“Davvero? Non lo
sapevo! E' stato davvero un susseguirsi di album, tour, album, tour.
E' stato davvero senza sosta, più o meno. Credo che fosse difficile.
Ma ci siamo abituati. Sai, fin dall'inizio avevamo del materiale da
mettere assieme. Poi quando abbiamo iniziato davvero a darci da fare,
non abbiamo dovuto fare altro che scrivere le canzoni e vedere in
studio cosa ne sarebbe uscito fuori. Sono sicuro che alcune cose ne
hanno risentito dal punto di vista della qualità , il che a volte è
inevitabile. Ma non c'era tempo per scrivere e poi provare e poi
registrare, quindi ci piaceva impegnarci al massimo nel fare tutto
nello stesso periodo di tempo.”
Dal tuo punto di vista,
quanto è stato importante Roy Thomas Baker per i Queen per la
realizzazione degli album? Che cosa vi ha portato con sé?
“Penso che ha portato
una certa dose di disciplina e un sacco di cinismo (ride), ma anche
una passione per i dolci. Gli piaceva il cibo a Roy. Ma no, era molto
disciplinato e molto severo all'inizio. Alla fine, non abbiamo preso
alcun vizio da lui (ride). Ma sapeva sempre fare tutto al meglio.”
La recente pubblicazione
di Rainbow '74 ha fatto felice un sacco di gente. Un commento che ho
sentito è che fa ricordare quanto i Queen fossero una band tosta
negli anni Settanta.
“Sì, voglio dire, che
mi ha sorpreso quando ho sentito di nuovo quel concerto. Non lo avevo
sentito per anni. L'ho suonato in macchina e ho pensato 'Wow, questo
è davvero pesante!'. In effetti ero sulla strada per andare alle
prove con Adam e Brian e il resto della band per il tour americano e
ho detto 'Perché non partiamo con un paio di queste vecchie
canzoni, wow, sono pesanti'. Prima di avere successo eravamo solo una
band heavy rock!. Quindi, penso che la gente penserà a noi in modo
diverso ora che ha potuto sentire questo disco. Sono rimasto molto
soddisfatto del modo in cui tutto Rainbow si è rivelato. Penso che
sia grande e suona bene.”
Ci sono stati un bel po'
di versioni dal vivo di materiale dei Queen anni '80, quindi penso
che le persone siano abbastanza felici di ricevere qualcosa dal 1970.
Che altro c'è nei vostri archivi di quel periodo?
“Molto poco. Credo che
ci sia la pellicola del nostro concerto gratuito ad Hyde Park, ma
penso che non è completa e non credo che sia particolarmente di
buona qualità . Non penso ci sia altro.”
Che altro desideri che la
gente sappia da te?
“Vorrei dire grazie a
tutti coloro che è sono venuti e ci hanno visto durante il tour. E'
stato fantastico e siamo ancora qui, siamo ancora vivi e ci
divertiamo. E' stata una bella cavalcata. I Queen sono un treno che
non si ferma mai, credo.”
(Fonte:
ultimateclassicrock.com)
@Last_Horizon