Racconta Brian May: "Questo libro
dedicato alla mia chitarra fatta in casa è atteso davvero da tanto
tempo. Perché il nome “Red Special”? E' una storia che mi fa
tornare indietro nel tempo. All'inizio era semplicemente 'The
Guitar', e credo che sia stato Jock, uno dei miei primi tecnici che,
in un momento che si potrebbe chiamare “di eccessiva familiarità ”,
paragonò il suo impegno nel prendersi cura della chitarra a quello
per un coniuge, e così si riferì al mio tesoro con l'appellativo di
”Vecchia Signora”! Una denominazione che rimase invariata per un
po'. Tuttavia per me, questo strumento così tanto personale, con le
sue umili origini legate al ricordo di quanto l'ho realizzata con mio
padre meritava un appellattivo ben più rispettoso. Pensandoci, mi è
tornato in mente che quando terminammo la verniciatura, mio padre
battezzò l'opera appena conclusa come la “Brian May Special”, e
da qui mi venne l'idea. Così un giorno, durante un'intervista
radiofonica, quando qualcuno mi chiese se la mia chitarra avesse un
nome, le parole Red Special vennero fuori ancora prima di avere il
tempo di pensarci. E da allora questo è il suo nome. Ora esistono
alcune migliaia di repliche della Red Special sparse in tutto il
mondo, ma il mio primo amore conserva ancora il suo fascino. Lei è,
dopo tutto, un pezzo unico".
Brian May e suo padre Harold iniziarono
a costruire a mano la chitarra elettrica a partire dal 1963, un
progetto che avrebbe preso più di un anno per essere completato.
Brian sognava una chitarra che potesse superare qualsiasi altro
strumento in commercio; suo padre aveva le conoscenze tecniche e le
competenze per contribuire a rendere il sogno reale. Il libro
descrive nei dettagli il lavoro creativo del assieme al figlio. Sono
stati incredibilmente capaci, utilizzando i materiali di cui potevano
disporre all'epoca, impiegando del legno proveniente da una mensola
di un camino del 18° secolo, che un amico di famiglia stava per
buttare via, mentre i tasti del manico vennero ricavati da vecchi
bottoni di madre-perla fatti a mano. Nel libro sono anche cintenuti i
bozzetti originali mai visti prima e gli schemi e le note a margine
scritte da Brian e dal padre in corso d'opera. Negli ultimi 50 anni
la Red Special è stata la chitarra che Brian ha suonato su ogni
album dei Queen, in tutti i concerti della band in giro per il mondo
e nelle occasioni più speciali, tra cui la leggendaria apparizione
sul tetto di Buckingham Palace, senza dimenticare il Live Aid e la
cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra 2012. Nel libro Brian
parla di quei momenti incredibili condivisi con la Red Special e il
mondo. Il volume è poi completato con una serie di affascinanti
fotografie inedite della Red Special ripresa in ogni fase della sua
creazione ma anche durante le performance sul palco e dietro le
quinte in attesa di iniziare i concerti. E' giusto che il più grande
chitarrista del mondo abbia una chitarra unica come la Red Special,
con la sua storia capace di riempire un intero libro!
Anche se più noto al mondo come
chitarrista dei Queen, Brian May ha un dottorato in astrofisica ed è
un esperto di fotografia 3D. Ha scritto il libro Bang! La storia
completa dell'Universo con Chris Lintott e Patrick Moore, A Village
Lost and Found con Elena Vidal e Diableries: Stereoscopic Avventure
in Hell con Denis Pellerin e Paula Fleming.
Simon Bradley è stato un giornalista
specializzato in chitarra a partire dal 1996 e ha scritto centinaia
di articoli e interviste su tutti gli aspetti dello strumento, per
molte riviste e siti web tra cui Chitarrista, Total Guitar, Chitarra
Che cosa? Classic Rock, Metal Hammer, Future Music, MusicRadar.com,
Brianmay.com, e molti altri.
Brian May's Red Spacial, Carlton Books Ltd (2014), 144 pagine, dimensioni 28 x 21,6 x 1,2 pubblicato
ufficialmente il 1° Ottobre, per il momento solo in inglese, pre-ordine su Amazon UK: QUI.
(Fonte: www.queenonline.com | www.brianmay.com)
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