“Stiamo lavorando
duramente giorno e notte sul nostro film del concerto di Rainbow,
facendo operazioni di mixaggio ed editing per dargli una forma adatta
a show televisivi come The Whistle Test, così potrete vederci nei
prossimi tre mesi quando saremo in tour negli Stati Uniti e in
Giappone”. Capita a volte che il passato entri in risonanza col
presente e così, a distanza di quarantanni, le parole scritte da
Brian May per una vecchia fanzine del fan club sembrano adatte anche
ai giorni nostri. Tra una manciata di ore i Queen, non quei Queen ma
quelli di oggi con Adam Lambert (sempre più convincente nel gravoso
ruolo), saliranno sul palco allestito presso lo United Center di
Chicago, per dare l'avvio a un tour che, tra America, Australia e
Asia, durerà fino a Settembre (salvo le ulteriori, attesissime,
sorprese). Per noi fans europei ci sarà il regalo di Rainbow '74, il
leggendario concerto che arriverà finalmente nei negozi e
soprattutto nelle nostre case ripulito dalla polvere che si è posata
sui solchi per ben quattro decadi, in ben sette edizioni, curate nei
minimi dettagli e arricchite di contenuti speciali e memorabilia. Una
manna sonora per tutti quindi, anche per i semplici appassionati del
buon vecchio rock'n'roll anni Settanta che non potranno non gradire i
Queen bardati di velluto, paillettes, camice damascate e unghie tinte
di un oltraggioso nero. Rainbow doveva essere la prima testimonianza
in video dell'ascesa dei Queen, all'epoca ormai divenuti famosi
nonostante Bohemian Rhapsody fosse ancora di là da venire. Ma nel
1974 canzoni come Killer Queen e Stone Cold Crazy giravano già nelle
radio e scalavano le classifiche. L'uscita di un album live e del
relativo video sembravano l'inevitabile passo per consacrare il
successo. L'idea comprendeva anche la diffusione attraverso gli show
musicali in voga nella televisione dell'epoca e, in effetti, una
versione da trenta minuti di Rainbow finì sullo schermo, ma su
quello gigante dei cinema: nel 1977, infatti, venne utilizzato come
introduzione per il film Lo Squalo di Steven Spielberg (a voi l'arduo
compito di scovare l'improbabile connessione tra lo sgambettare
voluttuoso di Freddie Mercury sul palco e le fameliche fauci del
mostro marino), mentre l'anno prima negli Stati Uniti venne
declassato a mero siparietto per The Song Remains The Same dei Led
Zeppelin (e qui, qualche punto di congiunzione non si può certo dire
che manchi). Ma poi non ci fun alcun seguito e la prima vera messa in
scena di Rainbow avvenne solo nel 1992 con una vhs della durata di 52
minuti inserita nel bel cofanetto Box Of Tricks, una di quelle
chicche per veri collezionisti che difficilmente approdano sui tavoli
dei fans che muovono il mercato con i loro acquisti.
E così, la nuova
versione restaurata e rimpolpata arriverà il prossimi 8 Settembre (i dettagli li trovate tutti QUI) e
stavolta nessuno potrà lamentarsi perché si tratta di un prodotto
che già sulla carta ha i canoni della perfezione e del godimento. A
partire dalla scelta di pubblicare entrambe le esibizioni che i Queen
tennero al Rainbow Theatre (marzo e novembre), recuperando le setlist
complete e, quindi, offrendo al pubblico momenti finora rimasti
inediti o sconosciuti ai più. Dalle prime immagini circolate in rete
(queenonline e amazon) appare chiare che il box è curato ed elegante
e soprattutto adatto a tutte le tasche. Sarà infatti possibile
acquistare la sola versione in cd, oppure quella in video (dvd e
bluray), oppure ci si potrà portare a casa il cofanetto in vinile o
quello con l'aggiunta di un libro fotografico, la riproduzione dei
pass e altri oggetti che avranno il potere di farci toccare con mano
la magia e l'atmosfera di quel lontano 1974. I fans amano i Queen di
quel periodo, forse perché la band (con la complicità della EMI)
non ha mai dato il giusto lustro ad una decade in realtà pienissima
di successi, soluzioni geniali e concerti memorabili. Si è puntato
troppo spesso su altri aspetti iconici della band (l'immagine di
Freddie con i baffi, il pubblico che batte le mani durante Radio Ga
Ga e i nostalgici accordi di The Show Must Go On), tralasciando i
fondamentali anni della formazione e della sfrontatezza, in cui tutto
aveva lo scopo di stupire, esaltare e far storcere la bocca ai
benpensanti di cravattino e bombetta. Freddie che sculetta con dei
pantaloncini di raso aderentissimi, Roger che picchia sui tamburi a
petto nudo e Brian che incendia l'atmosfera con la Red Special
infagottato nelle sue tuniche, mentre John Deacon adorno di capelli
lunghi e pantaloni neri alterna al basso assoli virtuosi e potenti
ritmiche, sono immagini da non perdere perché raccontano un'intera
epoca e un gusto musicale prima odiato, poi fagocitato dalle nuove
leve e sputato con una parvenza di novità all'acqua di rose che a
noi fans non può ingannare. Nello show di Rainbow ci sono, in altre
parole, le radici musicali e le prime gemme da cui fiorirà una
leggenda che in questi giorni è tornata (ancora una volta) in vita e
in tour. Di più, Rainbow è un trattato di storia che racconta di
una musica fatta con tre strumenti più una voce ancora acerba eppure
già segnata dalla gloria che verrà . I fans della vecchia scuola non
potranno che gioire di questo ripasso; le nuove leve invece si
preparino a sudare e saltare, con buona pace dei loro parrucchieri
che si domanderanno perché mai dal prossimo Settembre le zazzere sia
tornate a crescere fin sulle spalle.
@Last_Horizon