Avete anche voi un amico che si
dichiara totalmente refrattario alla tecnologia e, in particolare,
all'uso del social network? Di solito è un tipo che si vanta di
possedere un cellulare old style, che su un tablet non metterebbe mai
le mani e che, soprattutto, considera facebook e twitter delle
diavolerie da cui si terrà per sempre alla larga. Ecco, Brian May
era proprio così! Durante le ore trascorse in sala di registrazione,
Kerry Ellis ha provato più volte a introdurlo nel grande mondo della
rete sociale, solo che poi Brian si perdeva nei suoi ragionamenti da
scienziato e la povera cantante manifestava la sua frustrazione
sfogando in rete il fallimento. Poi, come sempre accade quando dici
di detestare una cosa (di solito è il primo sintomo di una
fascinazione a cui cerchi di resistere manco fosse un corteggiamento
cui non si cede mai al primo appuntamento), ecco che Kerry riesce
nell'impresa e il Doc appare un account su Twitter. Da quel giorno
parecchie cose sono cambiate sul piano comunicativo per il
chitarrista dei Queen e per i quasi 150.000 fans che lo seguono
quotidianamente.
Ovviamente Brian utilizza il social
network soprattutto per raccontare la sua battaglia in favore della
difesa dei diritti degli animali. Spesso pubblica link inerenti alle
sue due altre grandi passioni, l'astronomia e la fotografia, mentre è
più raro che parli di musica. Non che quest'ultima sia passata in
secondo piano, tutt'altro. Ma bisogna capire che l'assalto dei fans è
costante, al limite della morbosità e molte cose non possono essere
raccontate e anticipate in appena 140 caratteri. Tuttavia ci sono
momenti, per lo più notturni, nei quali Brian si lascia andare e tra
un twitter e un post sul suo sito ufficiale, rivela dettagli che
accendono subito la fantasia.
Gli argomenti caldi sono ovviamente
tre: i duetti con Michael Jackson, i demo riscoperti recentemente e
che pare possano essere utilizzati per una sorta di Made in Heaven 2
e il concerto con Adam Lambert della prossima settimana. Il 20
Settembre è davvero alle porte e la macchina Queen è finalmente in
moto. Due sere fa Brian ha lanciato un sondaggio su twitter per
vagliare le opinioni dei fans a proposito delle canzoni che vorrebbe
ascoltare in una ideale setlist dello show. Sorvolando sulle scelte –
resto sempre sgomento quando i voti vanno su brani ormai logori come
The Show Must Go On e non su cose più ricercate come Liar o The
Miracle – il dato emerso è che i Queen sembrano pronti a fare
qualcosa che possa andare anche oltre Las Vegas. Appare strano, come
fu un anno fa, che si metta tanta carne al fuoco (annunci,
indiscrezioni, prove) per un'esibizione che non dovrebbe durare più
di 40 minuti, almeno a giudicare dalle precedenti edizioni
dell'iHeart Radio Music Festival. Inoltre Brian ha pubblicato una
frase realmente sibillina che recita così:
“Ricordate....ciò che accade a Las
Vegas non resta mai a Las Vegas”.
Non è chiaro se si tratti di un'oscura
citazione oppure di un messaggio col quale il chitarrista apre le
porte ad altre date con Lambert. Tempo fa, in occasione dell'annuncio
del festival di Vegas, si è parlato di un secondo show da tenersi in
Inghilterra per la BBC. Di questo evento non si è poi più parlato e
Roger Taylor aveva fatto intendere che non se ne sarebbe fatto nulla.
Ma forse le cose non stanno così e le sorprese potrebbero non
mancare.
Ma torniamo ai twits di Brian e
puntiamo la nostra attenzione su un altro messaggio. Ancora a
proposito dello show di Las Vegas, il chitarrista ha scritto:
“Noto che lì fuori c'è voglia di
rivederci assieme a David Bowie...sarebbe forte!”
Ulteriori commenti sono superflui,
credo. È confermato che sul palco assieme ai Queen e Adam ci saranno
almeno un paio di ospiti. Certo, Bowie non è annunciato e il suo
manager ha recentemente dichiarato che non il Duca Bianco non intende
esibirsi dal vivo. Ma le magie accadono, specie quando ci sono di
mezzo i Queen.
Concludo questo rapido resoconto
facendo mia una considerazione dello stesso Brian: “Senza Freddie
e, essenzialmente senza John, è complicato portare avanti un format
che funzioni per davvero, tanto che mi chiedo se sia il caso di
chiamarli ancora Queen. Ma è altrettanto dura immaginare di poterci
chiamare diversamente!”
Io credo che l'attuale essenza dei
Queen sia racchiusa in questo concetto: un passato che ormai non può
più tornare ma le cui radici hanno fecondato un presente diverso ma
comunque connesso con ci che è stato.
@Last_Horizon