Parla Dexter Fletcher, il (secondo) regista di Bohemian Rhapsody




Si è seduto dietro la macchina da presa dopo che Bryan Singer è andato via (o è stato allontanato) dal set di Bohemian Rhapsody. Finora ha mantenuto un basso profilo, ma adesso che le riprese sono ultimate e siamo prossimi all’uscita del primo teaser trailer, Dexter Fletcher ha rilasciato un’intervista esclusiva a IndieWire, al quale ha raccontato come è entrato nel film.

"E’ stato uno straordinario insieme di circostanze", ha dichiarato Fletcher durante l’intervista telefonica da Londra.

A quanto si dice, Bryan Singer, dopo la festa del Ringraziamento, non è mai tornato sul set londinese dove erano ancora in corso le riprese. La produzione ha così deciso di chiamare Fletcher come suo successore il 6 dicembre, anche per evitare che il biopic fosse investito dalle accuse di violenza sessuale che di lì a breve avrebbero colpito lo stesso Singer.

Lo sviluppo di Bohemian Rhapsody è iniziato nel 2010, e fin dall’inizio Dexter Fletcher era considerato tra i papabili per la regia. I produttori in particolare avevano apprezzato il suo lavoro nel film Sunshine on Leith, adattamento del 2013 di un musical teatrale costruito attorno alle canzoni dei Proclaimers. Poi, nel marzo 2014 Deadline ha rivelato l'uscita di Fletcher dal progetto a causa di differenti vedute con il produttore Graham King, tra cui la possibilità che il biopic fosse vietato ai minori di 18 anni.

"Siamo arrivati ​​al limite con la mia versione di Bohemian Rhapsody, che purtroppo non è mai stata realizzata," spiega Fletcher, che oltre ad essere un regista è anche un attore: è apparso nel film Terminal di Margot Robbie e si deve proprio a lui il coinvolgimento nel biopic di Ben Wishaw (meglio conosciuto come Q nella serie di James Bond), inizialmente accreditato (anche da Roger Taylor) come colui che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Freddie Mercury.

"Quando alla fine del 2017 il film non era ancora completato, i produttori si sono messi in contatto con me, perché sapevano che conoscevo il materiale e che ero stato coinvolto fin dall’inizio". Inoltre l'anno precedente la Fox aveva prodotto l’ultimo film di Fletcher Eddie the Eagle.

"Mi hanno detto: 'Guarda, questo è un film che deve essere completato,' e si sono fidati di me dandomi questa responsabilità. Sono arrivato nelle ultime settimane quando doveva essere completata la fotografia principale e il montaggio e pezzi simili. Quindi sono stato fortunato perché conoscevo già il progetto. Non si trattava di cambiare e reinventare il film, ma di completare qualcosa che conoscevo.”

Il lavoro principale di Fletcher quindi è consistito nel "Non ignorare ciò che era stato già fatto", ha spiegato. "Avevo davanti a me due terzi del film già completi e ho dovuto solo completare ciò che mancava”.

Alla presentazione del trailer al CinemaCon di Las Vegas, Graham King e Rami Malek erano sul palco a rappresentare il film. Né Singer né Fletcher erano presenti, e la parola "regista" non è stata né pronunciata né inclusa nelle note di accompagnamento inviate alla stampa. Tuttavia la Fox appare fiduciosa sulla buona riuscita del film, tanto da averne anticipato l’uscita di alcune settimane, probabilmente per rendere possibile la partecipare agli Oscar.

Quanto all’accreditamento come regista da parte della Directors Guild of America, Fletcher ha detto: "Non lo so, e alla fine non so se sia davvero importante. Penso che il film abbia i suoi meriti, ed è questo quello che conta, penso. Non ci sono entrato per ragioni personali. Ero solo orgoglioso di poter essere parte di questo progetto e di contribuire a completare quello che penso sia un grande film. Questo è il motivo per cui sono stato coinvolto."

Nei contratti di studio, la DGA ha una clausola rigorosa che stabilisce che ogni film può avere un solo regista accreditato, un modo per proteggere coloro che vengono esclusi da progetti ai quali hanno lavorato.

Qualunque sia il risultato, dal punto di vista di Fletcher Bohemian Rhapsody è "La somma delle sue parti. Tutti saranno molto contenti di vederlo, perché è un grande film e Rami, è una rivelazione."