I Queen senza Freddie Mercury e, aggiungo io, John
Deacon. È una questione che agita la critica e i fans da decenni ormai e l’unica
cosa certa è che tutte le opinioni sono valide e, di conseguenza, non c’è una
ragione che possa prevalere sull’altra. Nel frattempo, però, i Queen sono
andati davvero avanti e ormai è tempo di pensare (ancora una volta) alla
possibilità che possano entrare in studio e registrare qualcosa assieme ad Adam
Lambert.
Intendiamoci: non è la prima volta che il tema salta
fuori e i più accorti sapranno che l’esperimento di produrre canzoni inedite
senza Freddie e John è stato già fatto. The Cosmos Rocks fu una bella prova,
ricca di contenuti interessanti, se non addirittura notevoli. Altro discorso l’accoglienza
riservata al disco, per lo più dileggiato e rifiutato, soprattutto dai fans,
evidentemente poco propensi ad accogliere nelle loro case un disco firmato dai
Queen nonostante quel salvifico “+” che, per fortuna, sembra comunque
funzionare benissimo almeno dal vivo.
Perché, ancora più di quanto accaduto con Paul
Rodgers, che di The Cosmos Rocks fu il cantante e co-autore, oggi Adam Lambert
ha davvero conquistato (direi definitivamente) una larghissima fetta di
pubblico e buona parte della critica. Soprattutto ad Adam va ascritto il merito
di aver instillato in Brian May e Roger Taylor entusiasmo e voglia di fare che
negli ultimi due anni ha prodotto un tour enorme che presto approderà anche in
Asia, una volta che sarà conclusa la “leg” dei festival europei, Italia
compresa.
Ed è proprio merito (e conseguenza) di un tour così
trionfale che l’idea di accendere la consolle e registrare qualcosa di nuovo si
sta facendo strada, per la verità già da un po’ di tempo. Il primo a parlarne è
stato Roger Taylor, da sempre il meno sentimentale, quello che ha il coraggio
di dire "fanculo i puristi” e “i Queen sono la nostra band e ne facciamo
ciò che vogliamo”. Sarà che Roger è notoriamente lento (lentissimo!) nel
produrre nuova musica e forse l’idea di sfruttare la voce di Adam gli garantisce
quel dinamismo che da solista evidentemente gli manca. Oppure ha semplicemente
capito che questa è davvero l’ultima buona occasione che i Queen hanno per
poter aggiungere un nuovo capitolo alla loro storia discografica.
Meno disponibile è apparso in questi anni Brian May
che, contrariamente a quello che si crede (è il prezzo che paga nell’essere
diventato suo malgrado “quello che ci mette la faccia”) non ha davvero mai
visto di buon occhio operazioni extra live, complice anche la possibilità che
ha di fare musica con Kerry Ellis. L’esperienza negativa poi di The Cosmos
Rocks deve certamente rappresentare un muro difficile da abbattere.
E poi c’è Adam Lambert, forse quello che ha più da
perdere con l’ingresso in sala di registrazione. Il cantante americano ha
finalmente trovato la sua dimensione con l’album The Original High e fin dal
principio si è considerato un ospite dei Queen, quello che ha avuto l’incredibile
fortuna di essere scelto da due leggende del rock per rendere omaggio alla
musica della band. Consapevole dei rischi, Adam ha più volte rimarcato la
natura di “collaborazione live” dei Q+AL e anche nelle dichiarazioni più
recenti ha ribadito che al momento non vi sono progetti diversi dal suonare
assieme sul palco.
Ecco le sue parole raccolte dal sito Digital Spy:
“Sono
aperto a tutto. Se
qualcosa dovesse sembrare interessante e sarà la cosa giusta al momento giusto,
allora ci sto. Ma non ho sentito parlare di niente del genere".
Il
concetto quindi è sempre lo stesso: i Queen + Adam Lambert sono una
collaborazione live e tutte le energie sono focalizzate in questa direzione,
anche per l’imminente futuro con l’annuncio dello show al Gran Premio di
Formula Uno di Singapore, che potrebbe essere la prima tappa di un vero e
proprio tour asiatico.
Resta
ovviamente in piedi la questione se cimentarsi con nuove canzoni sia ancora una
volta la scelta giusta. Come detto all’inizio, tutte le opinioni sono valide e,
per quanto possa sembrare urticante (non al sottoscritto comunque), alla fine i
Queen faranno di se stessi ciò che vogliono. È questa del resto la natura degli
artisti: non avere alcun padrone, se non la propria ispirazione. Senza
dimenticare che, una volta che il tour sarà davvero concluso, solo un nuovo
album potrebbe riavviare la complicatissima macchina che sta dietro i Queen. In
caso contrario, avremo con tutta probabilità assistito alle ultime esibizioni
della nostra band preferita che avrà finalmente risposto alla domanda più
importante: was it all worth it?
(Fonte: www.digitalspy.com)