William Orbit e i Queen. La collaborazione continuerà

Le ultime dichiarazioni rilasciate da William Orbit e che trovate nell'intervista già online sul Blog (clicca QUI per leggerla) sembrano non lasciare spazio ad alcun dubbio: la collaborazione con i Queen non si fermerà a Forever e proseguirà anche nel prossimo progetto della band. La prima notizia, di quelle che fanno saltare sulla sedia, è che i Queen hanno un nuovo progetto e che è in uno stadio talmente avanzato da averne potuto parlare anche con il produttore. Quest'ultimo del resto non ha avuto remore nel parlarne apertamente, il che significa che degli accordi devono essere stati già presi. Impossibile al momento stabilire di cosa possa trattarsi: altri inediti con la voce di Freddie e il basso di John Deacon? Una o più canzoni con Adam Lambert, così come auspicato da Roger Taylor? La risposta arriverà nei prossimi mesi, magari dopo la conclusione del tour quando sarà inevitabile per tutti tirare le somme di quanto fatto e capire se e quale strada intendono prendere. Brian May a proposito del futuro della collaborazione con Adam ha spiegato alla Universal Music Japan che "quando Adam tornerà alla propria carriera solista, noi dovremo chiudere bottega". E' noto da ormai un paio d'anni quanto i Queen abbiano deciso di legare i propri destini a quelli del cantante americano. E' stato un processo naturale, frutto del legame umano che unisce il trio, ma anche la logica conseguenza di una collaborazione che non può e non deve ridursi alla semplice "chiamata alle armi" quel tanto che serve. Se così fosse, sul palco il pubblico noterebbe la forzatura e smetterebbe di divertirsi. Fu una sensazione piuttosto chiara durante il Cosmos Tour con Paul Rodgers. Sarebbe un peccato vivere la stessa situazione anche oggi. Tuttavia il futuro dei Queen+Adam Lambert è ancora tutto da scrivere.


Ma la band ha deciso in ogni caso di lavorare e William Orbit è il produttore su cui è ricaduta la scelta di Brian e Roger. Ho sempre dichiarato di considerare The Cosmos Rocks un bellissimo album, boicottato dai fans e volutamente ignorato dalla critica. Ma quel disco non era esente da difetti, primo fra tutti l'assenza di un vero produttore, la cui visione "esterna" al gruppo è sempre fondamentale per mettere ordine e dare coerenza e lucidità alle scelte degli artisti. L'importanza dei produttori non è mai da sottovalutare e la storia dei Queen ci insegna che senza gente come Mack o David Richards, il sound del gruppo non sarebbe stato quello che abbiamo imparato ad amare. Ben venga quindi la presenza di un produttore. Più complesso naturalmente valutarne la bontà della scelta, sebbene di Orbit abbiamo già un paio di esempi. Il suo remix Let Me In Your Heart Again all'inizio mi ha convinto molto poco, salvo conquistarmi ascolto dopo ascolto. Basta ascoltarla per quel che è, ovvero una sorta di extended version, di quelle che una volta servivano a riempire il lato B dei 45 giri. E' piena di suoni ed effetti assai lontani dai parametri cui ci hanno abituati i Queen, questo è certo. Tuttavia alla lunga il pezzo funziona. Meno digeribile There Must Be More To Life Than This, colpa probabilmente della non eccelsa qualità del nastro originale e della esiguità del demo a disposizione. Il vero paradosso è che la prima (Let Me In) pur essendo infarcita di suoni non Queen (ma molto Orbit) funziona, almeno secondo me. La seconda (There Must Be More) non convince del tutto e non solo per la brevità. Musicalmente qualcosa non torna e che si tratti del nuovo arrangiamento o della non perfetta riuscita del connubio tra le due voce (non è detto che due cantanti leggendari generino per forza un duetto strepitoso. Cose come Under Pressure sono più uniche che rare), resta il fatto che su Orbit si sono scatenate una serie infinita di critiche.

I dubbi e le perplessità sui Queen che si affidano proprio a Orbit ci sono quindi ed è inutile far finta di niente. Ma ho l'abitudine di tenere a banda l'istinto a cui nessuno è davvero immune del "pre-giudizio", inteso letteralmente come giudicare prima di sentire. Leggendo le interviste che il produttore ha rilasciato in occasione dell'uscita di Forever, mi sembra di capire che dopo un periodo critico abbia ritrovato, proprio attraverso i Queen, la voglia di dedicarsi alla musica e di approfondire anche il rock "classico", del quale ammette di sapere poco, pur essendo stato da ragazzo un fan di Hendrix e degli stessi Queen. In particolare Orbit ha spiegato come sia stupito dalla capacità che i produttori degli anni '70 avevano di catturare il suono in studio. E' evidente quindi che sia alla ricerca di una nuova dimensione, più adeguata probabilmente ai Queen. Una sorta di crescita quindi, magari da fare con gli stessi Brian e Roger (e, chissà, forse anche con Adam Lambert) buona per proporre al pubblico nuovi inediti. Che ci sia la voce immortale di Freddie Mercury o quella ancora tutta da scoprire fino in fondo di Adam Lambert, ciò che conta è avere la certezza che sul Regno dei Queen il sole non è ancora tramontato.

@Last_Horizon