I Queen sono.... per sempre!

Al termine del 2010, quando i Queen firmarono il contratto che li avrebbe legati alla Universal Music, decisero di chiamare quel nuovo capitolo della loro carriera con l'appellativo di “forever”. Non si è trattata di una scelta ufficiale (lo abbiamo saputo solo attraverso alcune indiscrezioni), ma piuttosto di una dichiarazione d'intenti, quasi un auspicio rivolto a se stessi. Dopo quaranta anni di carriera, provare a percorrere un nuovo sentiero non è cosa da poco, specie quando senti sulle spalle il peso della responsabilità di dover offrire alle nuove e future generazioni una musica che, sebbene divenuta leggenda, ha continuamente bisogno di essere rinverdita con nuove uscite discografiche e idee sempre più al passo coi tempi. Se poi la voce che ti ha accompagnato per vent'anni e che è unanimemente considerata la più bella della storia del rock non c'è più, allora la sfida si fa davvero ardua e durare “per sempre” sembra qualcosa di più di un semplice azzardo. Eppure chi conosce i Queen sa che sono da sempre una band dalle grandi sfide e dalle scelte che fanno discutere, perché a volte stupiscono, altre volte suonano come un oltraggio ai benpensanti. Ma in ogni caso, anno dopo anno, album dopo album, i Queen hanno sempre vinto le proprie sfide, conquistandosi a suon di rock'n'roll (e di mille altri generi), il favore del pubblico e l'appellativo di leggende. “Queen Forever” quindi come prova di forza contro il tempo che passa, ma anche come stimolo per scovare nuove energie e idee e superare le difficoltà del mercato discografico. A un certo punto si pensò anche di pubblicare una raccolta e di intitolarla proprio Forever, salvo poi frenare il tutto quando sono stati scoperti i nastri inediti con la voce di Freddie Mercury. L'occasione era, ovviamente, troppo ghiotta: da un lato la Universal non poteva credere alla possibilità di scrivere il proprio nome accanto a canzoni dei Queen mai sentite prima, dall'altro la band stessa avrebbe potuto lavorare sulla voce di Freddie senza quel peso opprimente, fatto di nostalgia e rammarico, che aveva contraddistinto la realizzazione di Made in Heaven.


Il passaggio da semplici ipotesi a programmi con una rigida scaletta è stato piuttosto breve e poche ore fa Brian May ha confermato che il nuovo album dei Queen sarà pronto entro la fine dell'anno (ci sarà anche spazio per l'uscita del dvd di Rainbow '74!) e si chiamerà proprio Queen Forever. La dichiarazione d'intenti, la sfida contro se stessi e la storia, diventa abito e vessillo da mostrare al mondo. Una scelta perfetta, perché se vuoi durare per sempre devi iniziare a crederci a tal punto da avere il coraggio di dirlo. Ricordate quando un giovanissimo Freddie Mercury si atteggiava a rockstar avendo all'attivo un paio di singoli e un album di scarso successo? Quella stessa spavalderia, quel pavoneggiarsi con astuta convinzione davanti agli sguardi più increduli è da sempre il marchio di fabbrica dei Queen e con la scelta di questo titolo la band torna a ribadirlo. I titoli degli album possono piacere o non convincere del tutto, o anche risultare odiosi, ma ciò che conta è (ovviamente) la musica che c'è dietro. Ricordo gli articoli di giornale usciti all'indomani della pubblicazione di The Miracle. I più gettonati recitavano più o meno così: “Dopo tre anni di assenza i Queen tornano convinti di aver inciso un disco miracoloso”. Lo stesso avvenne nel 2005 con Return Of The Champions, che venne così stigmatizzato: “I Queen si credono ancora i campioni del mondo, ma la loro partita è ormai finita da tempo”...e via citando tra sberleffi mal riusciti, accuse di megalomania e tanto altro sudiciume puntualmente superato dai successi infiniti conquistati giorno dopo giorno. Lo stesso è accaduto con We Will Rock You, un musical criticato da molti ma divenuto tra i maggiori successi di sempre. Altrettanto si può dire di altri progetti, piccoli e grandi, che hanno vinto la sfida del tempo e delle critiche più feroci.

La conferma dell'uscita del nuovo album non può non emozionare. Le lancette tornano improvvisamente indietro per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vivere l'attesa per la pubblicazione dei dischi precedenti, con tutta l'emozione e l'adrenalina che inizia a scorrere nelle vene. I nuovi fans, invece, possono godere di un momento inaspettato, possono finalmente sentirsi ancora di più parte della storia del loro gruppo preferito, perché non c'è emozione più coinvolgente che poter dire un domani “ricordo quando è uscito quell'album”. La bellezza della musica sta proprio in questo: non è una semplice e banale questione di note e accordi. Dietro le canzoni ci sono storie, passioni, momenti di vita, frammenti di un'esistenza che si cristallizzano e ti si attaccano addosso, indelebili. Chi ama i Queen è un romantico che crede nella forza della musica e nella capacità che questa ha di donare forza, speranza, meraviglia, magia. Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di conoscere tanti appassionati come me e l'aspetto più emozionante è scorgere in ognuno quella stessa luce che rivedo nel mio sguardo quando, magari guardando un concerto alla tv, mi scopro incantato da Freddie che duetta col pubblico o da un assolo di Brian May. Tutto il resto per i fans non conta. Non contano le polemiche, le critiche più assurde e cervellotiche partorite dalla stampa con un surplus di inchiostro da consumare. Per i fans non hanno senso le discussioni sulle foto, sui titoli degli album o magari sulla qualità di questa o quella cover band, ufficiale o non che sia. Sono argomenti buoni per riempire qualche bacheca, per surriscaldare le chat dei social network, passatempi che inevitabilmente vengono spazzati via dall'emozione di sapere che tra pochi mesi (Dio mio, solo pochi mesi!) potremo sentire la voce di Freddie Mercury su canzoni inedite. Freddie vive, i Queen sono per sempre. Non c'è altro da aggiungere, vi pare?

E invece.... qualcosa da aggiungere c'è sempre. Potrei fermarmi qui e dirvi “Hey ragazzi, gioite con me, Queen Forever sarà il nuovo album e presto ne parleremo assieme”. Poi però ti accorgi che i battiti del tuo cuore, accelerati dall'emozione, si scontrano con uno strano brusio. Non lo sentite anche voi? Fermatevi un momento e tendete l'orecchio. È appena percettibile, ma c'è ed è simile al grattare di certi topi che si infilano nelle intercapedini delle vecchie soffitte e grattano il legno. Magari durante il giorno nemmeno vi prestate attenzione, ma la notte quel ruminare legno marcio vi si infila nel cervello e vi spinge a fare sogni orrendi, in cui masse informi di topi dai denti puntuti cercano di farvi la festa. Sono animati da uno strano spirito questi piccoli, disgustosi animaletti, sapete? Si nutrono di polemiche, di risse furibonde, di persecuzioni mediatiche e, udite udite, anche di spregiudicate accuse nei confronti dei Queen. Ci sono quelli che considerano Brian e Roger due speculatori, quelli che ne detestano le attività soliste e quelli che vorrebbero vedere bruciare tutti coloro che con un po' di impegno e fortuna hanno l'onore di essere menzionati sui siti ufficiali o con un semplice retweet (ah la tecnologia, croce e delizia di questi tempi moderni!). È una schiera piuttosto popolosa, che merita rispetto laddove il concetto della “libertà di pensiero” non è una mera astrazione ma un principio fondante della propria etica. Nessuna volontà quindi, di criticare a mia volta, di denigrare, offendere e ingiuriare. Tutti devono poter esprimere liberamente le proprie opinioni, perché è proprio nella capacità di farsi portatori di idee e punti di vista che si manifesta la democrazia, che non è solo quella che vi consente di scendere in piazza, ma anche di dire la vostra in rete.

Tuttavia una questione si pone e non può essere ignorata per troppo tempo, perché la fuori ci sono fans che magari non riescono a dire ciò che pensano, altri che loro malgrado si fanno fuorviare dai racconti (di parte) di alcuni, altri ancora che si fanno sedurre dall'idea di schierarsi contro i Queen e le loro scelte perché, come certa letteratura scientifica insegna, scagliarsi contro un idolo ha in sé un piacere morboso e quindi appagante. Non voglio elencare la sequela infinita di polemiche e critiche, mi limiterò a riportare l'ultima in ordine di tempo: la scelta di intitolare il nuovo album Queen Forever. Sorvolando su chi ha dovuto mestamente accettare che certe scelte di chi vi scrive hanno alla fine goduto della fortuna che sorride a chi si impegna con onestà e passione, va detto che la rete è agitata dai tanti che considerano “ridicolo”, “stupido” e “banale” il nome Forever. Desidero subito tranquillizzare i tanti che condividono la critica: non è mia intenzione dirvi che sbagliate, rispetto la vostra idea e ho già avuto modo di discuterne in pubblico e privato con i tanti amici che hanno la compiacenza di seguirmi (e ai quali va tutti i giorni un grazie immenso, senza retorica). Il fatto è che ancora una volta si rischia di perdere di vista l'aspetto davvero rilevante e che qui voglio ribadire a chiare lettere: TRA POCO POTREMO SENTIRE ANCORA UNA LA VOCE DI FREDDIE MERCURY CON CANZONI INEDITE DEI QUEEN! Wow, sarete d'accordo con me quando dico che una frase del genere è potente come uno tzunami o, ancora meglio, come il temporale che in certi concerti dei Queen annunciavano l'arrivo di una bellissima tempesta sonora. È questo il cuore della storia, amici miei, non c'è davvero altro da aggiungere. I Queen stanno tornando e ancora una volta saranno Freddie, Brian, Roger e John. La sentite l'adrenalina che scorre nelle vene? Riuscite davvero a star seduti al solo pensiero di un nuovo album dei Queen fra le vostri mani? Aprite le finestre, raccontatela questa storia, siate fans orgogliosi della band più grande di tutti i tempi. Soprattutto guardatevi allo specchio e ricercate nei vostri occhi quella scintilla, si proprio quella piccola gemma che in un angolo dell'iride si illumina tutte le volte che i Queen iniziano a suonare e dite a voi stessi: i Queen sono per sempre e io faccio parte di questa storia senza tempo. Poi premete il tasto play e lasciate che tra qualche mese Forever scorra nelle vostre vene per accendervi di nuove emozioni. È questo l'antidoto contro il veleno che certi denti affilati provano di tanto in tanto a iniettarvi per strapparvi via una passione che, lo sapete bene, è senza tempo, proprio come la musica dei Queen.


@Last_Horizon