Il palco sul quale si esibiranno Brian
May e Kerry Ellis è illuminato dalle candele, un approccio assai
distante dall'enorme struttura sulla quale i Queen, nel loro ultimo
tour ufficiale del 1986, diedero spettacolo davanti alle folli in
delirio. Brian e Kerry, al contrario, si siedono su uno sgabello e
affascinano con una splendida interpretazione di I Who Have Nothing,
resa famosa da Shirley Bassey. Questa dimensione intimista è la
caratteristica essenziale del Candlelight Tour. Ventotto anni
dall'ultima apparizione di Mercury sul palco e a 23 anni dalla sua
morte, il suo collega Brian May riesce ancora ad emozionare con il
suo sound inconfondibile, anche se in questo caso usa una chitarra
acustica.
"Sento più che mai di avere una
visione migliore lavorando con Kerry," racconta Brian alla
Domenica del Times di Malta. I Concerti a lume di candela hanno fatto
da sfondo alle versioni acustiche che il duo propone sia dei classici
dei Queen che di un certo numero delle canzoni che gli stessi Brian e
Kerry amano di più. E non è certamente un concerto dei Queen, forse
i due sono anche un abbinamento improbabile, ma è un qualcosa che
funziona.
Seduti nelle loro camere d'albergo
nella capitale lettone di Riga poche ore prima del concerto, May ed
Ellis sono curiosi di saperne di più su Piazza Valletta di San
Giorgio, che ospiterà il concerto di Sabato a Malta. E' la loro
prima volta sull'isola, anche se il papà di Brian un tempo vi ha
lavorato.
Sarà l'ultima data di questo tour per
il chitarrista oggi 66enne e la talentuosa cantante inglese. Ma
l'infaticabile Brian non ha alcuna intenzione di appendere la sua
chitarra al chiodo. Si unirà infatti al batterista dei Queen Roger
Taylor e al cantante statunitense Adam Lambert per un tour negli
Stati Uniti che partirà il 19 Giugno e durerà un mese. Nel
frattempo May è anche impegnato a lavorare su un album compilation
con 2/3 registrazioni inedite dei Queen con Michael Jackson. E questo
per non parlare del fatto che lui è anche un produttore, un
attivista per i diritti degli animali, un astrofisico, un autore di
libri e molto altro ancora.
"In realtà amo fare tutto questo.
La musica è il mio primo amore. C'è così tanta libertà in questo
tipo di spettacolo, siamo molto onesti sul palco e lo spettacolo è
davvero informale. Io amo i Queen e sono orgoglioso di quello che
abbiamo fatto. Ma i Queen pretendono un grande impegno, davvero
pesante. La pressione è molto impegnativa."
May non mostra segni di rallentamento,
nonostante lo scorso Natale sembrava potesse avere problemi di salute
piuttosto seri.
"Ho avuto una serie di problemi.
Il corpo è come una macchina che quando non è possibile aggiustare
si muore", dice ridendo.
Il suo umorismo nero è dovuto dal
fatto che ha perso alcuni dei suoi amici e collaboratori più stretti
in età precoce. Mercury a 45 anni, il batterista Cozy Powell a 50
anni e di recente il produttore dei Queen David Richards a 57 anni.
May attraversa questi grandi dolori per spiegare come adesso sia
felice della collaborazione con Kerry, notata per la prima volta
durante il musical My Fair Lady e poi entrata nel cast We Will Rock
You nel ruolo di Meat.
"Kerry è una cantante con una
voce perfetta. E' stato fantastico trovare il materiale giusto per
farne uso al massimo del suo potenziale. Ero emozionato. Non ho più
Freddie. Sono stato in tour, mi piace cantare, ma io non sono un
grande cantante. Assieme facciamo tutto ciò che ci emoziona. So
esattamente come voglio che la sua voce venga fuori. Freddie riusciva
a fare ogni volta meglio. E anche Kerry riesce sempre a fare qualcosa
di meglio di quanto avrei mai immaginato."
Con un tono umile May respinge i
suggerimenti che le folle mostrano semplicemente a vederlo esibirsi.
Kerry ha un grande seguito, soprattutto in Gran Bretagna. Non c'è
chiaramente nessun leader in questa collaborazione, così come
spiegano loro stessi ridacchiando come due scolari entusiasti del
successo.
Il set che propongono è una miscela di
cover, tra cui Something dei Beatles e la Dust in the Wind dei
Kansas, intervallate dai classici dei Queen. Il pubblico non si
presenta ai loro concerti chiedendo solo canzoni dei Queen,
sottolinea Brian.
"Le persone sono molto educate in
questi giorni soprattutto perché c'è una comunità online. In
passato era compartimentata, ma i social media hanno davvero cambiato
le cose.”
Kerry descrive la sua collaborazione
con Brian come un atto liberatorio, lontano dai confini imposti dal
teatro musicale:
"E' una gioia lavorare così, ti
fa sentire davvero a tuo agio e il pubblico ama questa formula. Ho
imparato tanto da Brian. E' un privilegio."
Dopo 23 anni dalla morte di Mercury,
perchè i Queen rimangono una delle band più durature e influenti di
sempre? May dice che il merito è della qualità delle loro canzoni.
Il fatto che i quattro membri della band fossero anche autori in
costante concorrenza tra loro ha contribuito ad affinare le loro
abilità :
"Siamo stati molto fortunati
perché abbiamo trovato la capacità di amalgamarci tra di noi e con
uno dei più grandi cantanti di sempre. Roger ed io , anche se
litighiamo come cane e gatto, è uno dei più grandi batteristi del
mondo ed è straordinariamente creativo. E John Deacon è stato il
bassista perfetto."
Diversi critici non hanno risparmiato
critiche ai due, accusando May e Taylor di aver abusato dell'ereditÃ
musicale dei Queen, usando il nome della band anche dopo il 1991:
"I nostri critici possono dire ciò
che vogliono", dice il chitarrista con tono diplomatico. Ma con
la certezza che gli album dei Queen continuano a vendere, May è
determinato a continuare a suonare la sua chitarra il più a lungo
possibile.
"Nella mia mente, naturalmente,
non ci sono i Queen senza Freddie o John. Siamo solo io e Roger e
stiamo facendo quello che sappiamo fare meglio. Suoniamo molto bene
insieme. Non siamo bloccati nei nostri ricordi perché siamo in grado
di reinterpretare le nostre canzoni con Adam Lambert, che è un
grande cantante. Non passiamo assieme tutto il tempo, come sapete.
Solo di tanto in tanto è bello tuffarsi indietro e dare ad un certo
numero di persone esattamente quello che vogliono."
E la gente di tutte le generazioni
vogliono ancora ascoltare i Queen. Il loro concerto a New York al
leggendario Madison Square Garden è andato esaurito immediatamente.
Se Mercury fosse ancora vivo, i Queen esisterebbero ancora o si
sarebbero sciolti a causa dei continui battibecchi interni alla band?
"Abbiamo sempre lottato e
probabilmente staremmo ancora combattendo. E' parte del processo
creativo. Ma saremmo ancora in giro", dice sorridendo.
Gli ultimi due album dei Queen sono
lodati perché hanno fornito uno sguardo introspettivo della band in
un dato periodo della loro vita. Brian guarda nel nulla quando gli
viene chiesto di spiegare la storia dietro un pezzo Mother Love,
l'ultima canzone cantata da Freddie pochi giorni prima della sua
morte e completata post- mortem.
"E' stata una situazione strana.
Freddie era davvero molto malato ma ci sono stati momenti in cui
stava un po' meglio e poteva sostenere lo sforzo di cantare. Ma era
sempre pronto ad aiutare e questo è quello che lo faceva sorridere.
Freddie amava Wicked Game di Chris Isaac e mi disse che voleva una
canzone simile. Avevo un'idea in testa e l'ho messa giù. E' nata
proprio sotto l'impulso del momento. Ho scritto il testo sul retro di
un pezzo di carta e volevo cantarla per lui e ne realizzai un demo.
Freddie sorseggiare la sua vodka e chiedeva sempre più testi da
cantare e diceva 'Così potrete pubblicarle quando me ne sarò
andato'. Era completamente concentrato su questo. Sapeva che non
aveva più molto tempo a disposizione, così abbiamo realizzato il
pezzo con una certa tonalità ma lui diceva che dobbiamo andare più
in alto, più in alto. E' stato incredibile. Mother Love esprimeva un
concetto: mentre tutti siamo in cerca dell'amore, forse quello che
stiamo cercando veramente è l'amore che abbiamo ricevuto da nostra
madre, perché è qualcosa che non potrà mai essere ritrovato in
nessun altra donna. Ma naturalmente stavamo anche pensando dove
Freddie stesse andando e dove alla fine andremo tutti."
Brian ha anche scritto il classico The
Show Must Go On, una canzone piena di allusioni alle condizioni di
Freddie, che molti interpretano anche come il canto del cigno dello
stesso Mercury. Tutti e quattro i membri dei Queen custodiscono il
loro lavoro e così facendo spesso tendono a schermare e nasconddere
il vero significato dietro le canzone.
“Quando ascolti una canzone hai la
tua storia in mente e non devi necessariamente condividerla con le
persone con cui stai lavorando. Generalmente ci sono una serie di
strati. Ma abbiamo anche cercato di parlare tra di noi un po' di più
di quello che volevamo che la musica dicesse quando abbiamo capito
quali fossero le reali condizioni di Freddie. Lui era consapevole che
il suo tempo stava per scadere, e c'era ancora uno strato che non
avevamo penetrato. Ma non ci siamo seduti a discutere su come
comporre una canzone sulla morte. Ho avuto questa idea di un clown
triste, ma che aveva sempre un sorriso sul proprio volto. A Freddie è
piaciuto. The Show Must Go On è una lunga storia. Ho potuto sentire
questa cosa in modo ciclico."
Anni dopo la morte di Mercury,
l'eredità dei Queen è stata ulteriormente curata in grande stile
dal musical We Will Rock You, che ha introdotto la band ad una nuova
generazione. Nonostante sia stato duramente stroncato dalla critica,
il musical sta per chiudere solo adesso, dopo ben 12 anni. May
ammette che è triste vedere il sipario calare sullo spettacolo:
"E' un peccato, ma si deve andare
avanti, anche se sono sicuro che tornerà a un certo punto. La veritÃ
è che eravamo vincolati. E' costoso da gestire, anche se abbiamo
fatto una quantità enorme di denaro. Ma se il pubblico inizia un po'
a calare questo si ripercuote negativamente su tutto."
Mentre il musical ha anche aiutato
Kerry Ellis a diventare una stella, May ammette che ci potrebbe
essere un altro progetto in cantiere con il co-autore Ben Elton.
...continua
(Fonte: www.brianmay.com)
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