Brian May ha fatto una scoperta entusiasmante nella sua ricerca per completare la raccolta di figure infernali del 19° secolo. Quando qualche mese fa il team della London Stereoscopic Society ha pubblicato il libro “Diableries: Stereoscopic Adventures in Hell”, erano state individuate e riprodotte 180 delle 182 figurine raffigurarti scene demoniache realizzate nella Parigi del 19° secolo. Come spiegato in un articolo apparso sul Telegraph dello scorso ottobre, le diableries sono immagini tridimensionali a colori che rivelano un affascinante spaccato dell'immaginazione del periodo vittoriano. Ma non sono facili da trovare.
Quando il libro è stato ultimato, i suoi autori sapevano che c'erano ancora due figurine là fuori sfuggite alle ricerche portate avanti per anni anche dallo stesso Brian May, il quale conosceva solo i titoli presunti dati alle due immagini. Siamo ora lieti di annunciare che, grazie al collezionista olandese Jan Lagendijk, che ha superato in astuzia tutti gli altri ricercatori, una delle diableries ancora mancanti è stata finalmente rintracciata. Jan ha contattato la London Stereoscopic Society qualche settimana fa e ha inviato una foto a bassa risoluzione di una card che, nonostante la sua scarsa qualità , è indiscutibilmente l'immagine mancante del libro. Poi è arrivata una scansione ad alta risoluzione, seguita pochi giorni dopo dalla figura vera e propria, che Jan ha gentilmente accettato di vendere. Dal profondo delle nostre anime mortali, grazie Jan!
Le informazioni su questo titolo
mancante erano errata: la card appena scoperta non si chiama “Au
Pays de Satan”, come si era creduto finora, bensì “Correspondance
de Satan”. E' la numero 10 di quella serie chiamata “EH”, che è
l'acronimo di Eugène Hanau, un inventore di macchine fotografiche
nonché editore specializzato in fotografia. La serie EH, ora
completa, è composto in tutto da 12 cards, tutte pubblicati intorno
al 1884, ma mai protette da copyright. Che cosa mostra la card appena
scoperta? "Correspondance" ha diversi significati in
francese. Può essere utilizzato - come in inglese - per descrivere
uno scambio di lettere, una somiglianze tra cose diverse (e c'è
anche una famosa poesia di Charles Baudelaire chiamata proprio
"Corrispondenze"). Oppure può significare il collegamento
che c'è in un viaggio tra due treni, quella che comunemente
chiamiamo oggi “coincidenza”. In questa card, è quest'ultimo
significato quello più corretto. Correspondance de Satan è,
infatti, una delle cinque diableries dedicate alla ferrovia,
un'invenzione ancora recente all'epoca, il che implica che veniva
considerata anche un'invenzione del diavolo. Le altre cards dedicate
allo stesso tema sono: Chemin de fer infernale, Å’uvres du Diable,
Une Machine Infernale e la Gare de l' Enfer, tutte presenti nel libro
realizzato da Brian May.
Come per la maggior parte delle cards
appartenenti a questa serie, quello che in essa viene descritto è
cosa tutt'altro che chiara. La scena si svolge fuori da una stazione
ferroviaria, nei pressi di un tunnel visto sullo sfondo. C'è
evidentemente una pista da corsa sulla parte superiore del tunnel e
il Diavolo è lì mentre armeggia con una leva collegata a degli
ingranaggi. In primo piano, sulla destra , un altro ingranaggio è in
funzione su un diverso insieme di punti, in prossimità di due
scheletri che osservano la scena, mentre nella parte anteriore del
convoglio i passeggeri tentano di azionare il freno di sicurezza come
se questo fosse di qualche utilità per la vita di tutti (anche se
sono già morti comunque). Proprio all'epoca della pubblicazione di
queste cards, i treni venivano dotati di un freno che poteva essere
azionato manualmente in caso di necessità . A destra della foto poi
si vede uno scheletro con una bandiera, e il capostazione che soffia
in un corno e suona una campanella. Nel 1860, il capostazione era
solito soffiare una lunga nota in una tromba o in un corno per
segnalare l'arrivo o la partenza di un treno, mentre una serie di
note significavano un pericolo. La campana era normalmente utilizzata
quando il treno stava per partire. Possiamo supporre quindi che
utilizzando allo stesso tempo sia la tromba che la campanella, il
capostazione raffigurato nella diableries stia segnalando
un'operazione delicata e alquanto pericolosa.
Risulta da tutti questi elementi che,
spingendo la leva sulla parte superiore del tunnel, il Diavolo non
fa altro che collegare due treni differenti, in modo da condurre i
passeggeri dritti all'inferno. A differenza di altre cards, in questo
caso gli illustratori francesi non hanno utilizzato una vera e
propria satira o un messaggio politico nascosto. L'ispirazione per
questa raffigurazione è derivata dai tanti articoli di giornale che
raccontavano di disastri ferroviari e forse qui l'intenzione era
proprio quella di affermare che i viaggi in treno erano mortalmente
pericolosi. Anche se la sicurezza dei convogli veniva costantemente
migliorata, gli incidenti erano ancora comuni e spesso causati non da
un guasto meccanico, ma da errori umani. Tra il gennaio del 1880 e il
dicembre del 1884 ci furono ben 23 disastri ferroviari in Francia,
che causarono 63 vittime, oltre a numerosi feriti. Questa card deve
essere stata quindi un triste ricordo di quelle tragedie. Così adesso la serie EH è finalmente
completa. Ora c'è una sola diablerie da trovare. Appartiene
all'ultima serie, denominato "F". Fino ad ora Brian e la
Londos Stereoscopic Society hanno ritenuto che si intitolasse “Un
Rêve”, cioè Un Sogno, ma oggi questa idea è cambiata e possiamo
essere abbastanza sicuri che sarà la numero 12 della serie.
Tuttavia, i titoli e i numeri di questa serie sono spesso nascosti,
quindi potrebbe essere davvero difficile individuarla. Sicuramente da
qualche parte esiste una copia della “F12”! Per cui aiutate Brian
May a scovarla in qualche vecchia collezione o nei mercatini. Forse
non avrà un aspetto molto impressionante e molto probabilmente sarÃ
anche sbiadita e in cattive condizioni ma, in qualunque stato si
trovi, sarà davvero l'ultimo pezzo mancante del puzzle diabolico. La
caccia è aperta!
(Fonte:
http://www.telegraph.co.uk)
@Last_Horizon