Intervista a Brian May a Kerrang del 31 Ottobre 2013


Brian, sei un uomo dai molti interessi, dove è iniziato tutto?

"Oh, molto presto. Tutto è accaduto quando ero bambino e mi sono innamorato di queste passioni che mi sono portato dietro per il resto della mia vita. L'astronomia era una di queste, poi la musica era un altro interesse e stereoscopia è iniziata sicuramente in quel periodo. Quindi suppongo di essere stato molto fortunato in quanto tutti i sogni che avevo si sono avverate in un modo o nell'altro. Stereoscopia in particolare è per me una magia. L'attività di raccolta di due immagini piatte trasformate in qualcosa che assomiglia ad una finestra attraverso cui ci si può camminare attraverso è magia. C'è una magia molto speciale in questi piccoli diavoli, perché l'universo che si percorre osservandole è davvero straordinario e insolito.”

Da dove viene l'interesse per le Diableries? Come le hai scoperte?



“Assolutamente per caso! Ero a Portobello Road, attorno al 1970 e mi guardavo attorno in cerca di qualche oggetto come facevo sempre in quel periodo. Ci andavo il sabato mattina, quando fuori era ancora freddo e se arrivavi presto potevi fare gli affari migliori. Ero sempre alla ricerca di nuove carte stereoscopiche e durante una di queste ricerche mi sono ritrovato tra le mani questi diavoli. Si trattava di foto stampate su carta molto sottile e mi hanno subito conquistato! Ho sviluppato l'abilità di visualizzare le immagini senza la necessità di uno strumento, così le ho messe in controluce e ne ho potuto ammirare subito i colori e la luminosità. Si poteva percepire la capacità di entrare in quelle scene e toccare gli scheletri, i demoni e il diavolo in persona. Ne fui letteralmente rapito e ho trascorso i successivi 40 anni per trovarle tutte e per scoprire cosa significassero.”

Hai messo assieme la tua passione per l'astronomia e la musica pubblicando nel 2008 un album intitolato The Cosmos Rocks con i Queen + Paul Rodgers. Ti piacerebbe fare la stessa cosa con la stereoscopia?

"Oh, ti rivelo qualcosa che non tutti hanno notato. Se si guarda il primo album dei Queen vi è sul retro della copertina un'immagine stereo che ritrae Roger Taylor con la sua batteria e se la si osserva con il visore OWL la si può vedere in 3 dimensioni. Così si può dire che questa fusione tra musica e foto è sempre stata lì, in un modo o nell'altro.”

Diableries sta suscitando l'interesse della gente. Cosa consiglieresti loro per proseguire nella scoperta di questo mondo?

“Beh, spero che possa ispirare le persone ad avere un interesse nella stereoscopi. Potete realizzare le vostre immagini stereoscopiche. Voglio dire: perché dovreste accontentarvi delle solite immagini piatte quando invece è possibile scattare foto in 3D? C'è una bella app per iPhone chiamata '3D Photo' che si spiega da sé ed è davvero semplice da usare. E' molto gratificante. Inoltre si può andare ai mercatini delle pulci e su internet e si possono trovare immagini 3D che risalgono proprio al 1850, quando la fotografia era agli inizi e anche il 3Dr era qualcosa di pionieristica. La roba che si può trovare è incredibile!”

Mentre lavori a queste immagini ascolti della musica?

“Sai, onestamente mi piace fare una cosa alla volta. Se c'è della musica ascolto quella e ne resto coinvolti. Non mi piace avere della musica di sottofondo. Tendo a non fare due cose allo stesso tempo.”

Questo tuo interesse per le cose oscure come le Diableries è presente anche in altre tue attività?


“Sono sempre stato interessato alla morte come parte della vita, se questo ha un senso ed è qualcosa che probabilmente troverete anche nei testi delle mie canzoni. E questo è il tema della vita dopo la morte, quindi è una buona cosa cui pensare. Hai intenzione di pianificare la tua vita come se questo è tutto quello che c'è, o hai intenzione di pianificarla in termini di 'oh, questa è la prima parte e poi ci sarà una parte successiva sarà così...'. E' un pensiero salutare da portare avanti.”


@Last_Horizon