E' uscito Crinoline, il nuovo libro stereoscopico di Brian May e Denis Pellerin


Provate a guardare una fotografia, una di quelle che vi capita di scattare con il vostro telefonino. Oppure recuperate da qualche cassetto una vecchia immagine stampata da un rullino. Bella vero? E' sempre straordinario fissare un ricordo o un'emozione. Le fotografie sono delle vere e proprie macchine del tempo, capaci di riportarci indietro di anni, addirittura di secoli se gli scatti provengono da un'epoca lontana e quasi dimenticata. Eppure, ciò che avete di fronte non è la fedele rappresentazione di ciò che avete creduto di fotografare. Manca, infatti, la profondità. 


Un dettaglio non da poco, perché senza di essa i paesaggi e le persone ritratte nell'immagine appaiono piatti, bidimensionali. Oggi, grazie al cinema in 3-D, abbiamo imparato che la profondità può essere emozionante, perché trasforma tutto in qualcosa di più reale, talmente concreto che quando siamo seduti in una sala buia l'istinto ci dice di scansarci se dallo schermo un auto si dirige verso di noi. 

Miracoli della tecnologia moderna, penserete. E invece no! Perché l'effetto tridimensionale esiste già da qualche secolo, esattamente da metà del 1800, in quell'epoca passata alla storia come "età vittoriana". Fu un periodo emozionante per la scienza e la tecnica, che vide soprattutto tra Inghilterra (dalla cui Regina Vittoria prendeva il nome) e Francia la sua massima espressione, culminata con la famosa Esposizione Universale del 1851. Proprio in quel secolo così fondamentale per la storia delle scienze è nata la fotografia stereoscopica, ad opera di autentici pionieri del settore, primo fra tutti Charles Wheatstone che scoprì il principio utilizzato ancora oggi al cinema: se si mettono accanto due immagini identiche ma posizionate in modo sfalsato l'una rispetto all'altra, si ottiene una visione "di profondità", esattamente come accade con la vista umana. 

Può sembrare qualcosa di complicato, ma se provate ad osservare un oggetto prima con l'occhio destro e poi col sinistro, capirete meglio il concetto.



Grazie a questa scoperta vennero realizzate una serie di immagini, dette appunto stereoscopiche, in grado di offrire una visione tridimensionale di cose, paesaggi e persone, talmente impressionanti da dare l'impressione che queste prendessero letteralmente vita. E, sebbene nel corso del tempo, l'interesse per le foto stereo sia stato soppiantato dalla modernità, è rimasta in vita una nicchia di appassionati, tra cui Brian May.

Più volte il chitarrista ha spiegato di essersi appassionato al mondo stereoscopico fin da ragazzino, quando una serie di carte stereo venivano allegate ai suoi cereali preferiti. Da quel momento Brian non ha mai smesso di collezionarle e oggi è considerato uno degli esperti più importanti del settore. Le sue competenze in fatto di fotografia stereoscopica sono state richieste anche dalla NASA: Brian, infatti, ha collaborato alla realizzazione delle immagini in 3-D di Plutone.

Da qualche anno, inoltre, Brian ha riportato in auge la London Stereoscopic Company, un'istituzione storica che da metà Ottocento rappresenta il cuore di numerose iniziative e pubblicazioni. E proprio queste ultime sono oggi uno degli interessi principali di Brian May, che ha all'attivo ben quattro volumi dedicati alla fotografia stereo, l'ultimo dei quali intitolato Crinoline in uscita proprio oggi.

Se con A Village Lost and Found ha riportato in vita un antico villaggio inglese, con Diableries ci ha mostrato un sorprendete inferno vittoriano e con Poor Man's Picture Gallery ci ha consentito di fare una visita davvero particolare in un museo, con Crinoline Brian e il co-autore Denis Pellerin sono pronti a catapultarci nel mondo della moda! La crinolina (termine con cui si indica anche il materiale utilizzato) era un accessorio dell'abbigliamento femminile, una sorta di sottogonna rigida che sosteneva l'abito dandogli volume e ampiezze spesso esagerate. E' qualcosa che avete visto al cinema chissà quante volte. Meno nota la circostanza che la crinolina è un materiale estremamente infiammabile e all'epoca in cui era di moda non sono mancati casi clamorosi di combustione spontanea, episodi talvolta comini, altre volte finiti nella cronaca nera dell'epoca.

Di quegli abiti furono realizzate delle serie di card stereoscopiche, oggi raccolte nel libro Crinoline, che conterrà anche scatti più recenti di opere realizzate da stilisti contemporanei, tra cui la leggendaria Zandra Rhodes legata letteralmente a doppio filo con la storia dei Queen.

Il mondo della fotografia stereoscopica merita davvero di essere conosciuto e approfondito. Mette assieme storia e arte e, a seconda del tema trattato, offre visioni uniche e particolari di realtà altrimenti poco conosciute. Da non dimenticare poi che verso la fine di quest'anno uscirà QUEEN IN 3-D che raccontare in tre dimensioni l'intera carriera della band, con scatti realizzati a partire dagli anni Settanta e fino ai giorni nostri. Ma al di là delle interessanti connessioni con i Queen, la fotografia stereo è davvero emozionanti: il libro Diableries continua a stupirmi, così come i video in 3-D che lo stesso Brian ha pubblicato su Youtube durante il recente tour con Kerry Ellis. Utilizzando il proprio smartphone e il visore stereoscopico "OWL" (un'invenzione di Brian, of course!) anche semplici video diventano una magnifica esperienza che non ha nulla da invidiare al cinema.



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