Roger Taylor: “Ecco quali sono i miei batteristi preferiti”



Roger Taylor sta entrando nel suo sesto decennio ai vertici del mondo della musica. Quest’anno, infatti, i Queen festeggiano i 50 anni dalla loro fondazione, ed è quindi l’occasione giusta per riflettere sul passato e sui massimi sistemi del mondo della musica.


Lo ha fatto per la rivista Rhythm, in occasione di un’intervista realizzata con il collega Taylor Hawkins dei Foo Fighters, suo grande amico e fan a sua volta dei Queen.

Uno degli argomenti più interessanti è certamente quello delle fonti di ispirazione di un musicista e Roger non si è sottratto all’argomento, individuando in Mitch Mitchell quello dotato di una "tecnicamente spaventosa" e che considera "semplicemente fenomenale"

Roger, in particolare, ha spiegato: "Sono rimasto sbalordito dal modo di suonare di Mitchell. Era sempre perfetto ed era capace di suonare in funzione della canzone. E poi era talmente veloce che a stento riuscivi a vedere le sue mani mentre suonava. Brani come Fire and Manic Depression e Are You Experienced sono ancora oggi due delle mie tracce di batteria preferite.”

Durante l'approfondita intervista, Roger ha anche sottolineato la sua ammirazione per altre due leggende del rock.

 

MITCH MITCHELL



"Un altro batterista che mi ha lasciato senza fiato quando Freddie e io abbiamo visto i Led Zepellin in concerto è stato John Bonham. Suonava come un tuono! E poi Bonham aveva quel sound così massiccio e naturale, che riusciva a controllare alla grande e questo è diventato il punto di riferimento per tanti batteristi. Suonava in modo potente, ma sapeva come farlo nel modo giusto. Ho sempre adorato la sua batteria e quel suo grandioso che riusciva a produrre. Ha certamente avuto una grande influenza su di me."

JOHN BONHAM



È facile immaginare che tutte le rockstar siano troppo egoiste e competitive per elogiare i propri colleghi, ma Roger è estremamente generoso in questo senso e manifesta grande sincerità, nominando anche un altro batterista:

"Keith Moon degli Who è un altro che ha avuto una grande influenza su di me. È stato semplicemente fenomenale in quello che ha fatto, ed era un altro batterista con un grande suono. Quei tom che usava erano piuttosto rivoluzionari e il suo fraseggio era così naturale, spontaneo e brillante."

KEITH MOON



Nelle preferenze di Roger ci sono anche altri batteristi più di nicchia, come Tony Meehan e Brian Bennett (entrambi hanno militato negli Shadows) che, secondo lui, "non sempre hanno ottenuto il riconoscimento che meritavano. E Brian possedeva il più bel set Ludwig Silver Sparkle che avessi mai visto e io sognavo di possedere un kit del genere!"

TONY MEEHAN


BRIAN BENNETT



Roger ha anche spiegato come il suo straordinario viaggio attraverso la storia dei più grandi batteristi lo abbia riportato ad alcuni dei primi pionieri dell'era della Big Band.

"Sono tornato indietro, alle radici, e ho scoperto altri batteristi come Gene Krupa, uno showman incredibile, e Louie Bellson, che era semplicemente fenomenale. Non so davvero come Louie abbia fatto alcune di quelle cose.”

Krupa è considerato il padre fondatore della batteria moderna a partire dal classico brano Sing Sing Sing, mentre Bellson è stato un vero e proprio pioniere aprendo la strada all'uso di due grancasse. 

GENE KRUPA



LOUIE BELLSON



Roger ha infine aggiunto un altro nome al suo personale elenco:

"Buddy Rich? Beh, tecnicamente era spaventoso, e mi ha fatto capire che la cosa del doppio colpo (colpire due volte in rapida successione con la stessa mano) è abbastanza importante e mi è piaciuto il processo di miglioramento che questo ha apportato al mio modo di suonare."

BUDDY RICH



Forse più che con qualsiasi altro strumento, molti grandi batteristi sono spesso autodidatti, ma Roger sottolinea come tutti si siano ispirati ad altri.

"Ho imparato da solo, davvero, ascoltando i miei dischi preferiti. E dal piatto in cui tutto questo si è mescolato, ho forgiato il mio stile.”

(FONTE: www.express.co.uk)

Mitch Mitchell: (1946 – 2008) ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come attore per la tv e la radio e, dopo aver militato nella band del cantante George Fame, ha raggiunto la notorietà come batterista di Jimy Hendrix, ma anche di Jeff Back e Muddy Waters. È morto per un infarto causato dall’alcolismo.

John Bonham: (1948 – 1980) è considerate uno dei batteristi più influenti di sempre ed è famoso per la sua militanza nei Led Zeppelin, band che si sciolse proprio a causa della sua morte, avvenuta per soffocamento dopo l’ennesima giornata trascorsa abusando di alcool.

Keith Moon: (1946 – 1978) è stato il batterista degli Who e secondo molte classifiche è il secondo batterista più importante di sempre dopo John Bonham. Era famoso per i suoi eccessi ma anche per la sua straordinaria abilità.

Tony Meehan: (1943 – 2005) è stato il primo batterista degli Shadows e, successivamente, ha lavorato come produttore per la casa discografica Decca.

Brian Bennett: (1940) è entrato negli Shadows in sostituzione di Tony Meehan, con i quali ha collaborato fino allo scioglimento della band. In seguito ha collaborato con il chitarrista Hank Marvin (uno dei eroi delle sei corde di Brian May) e attualmente lavora per il mondo della televisione.

Gene Krupa: (1909 – 1973) è stato uno dei primi batteristi jazz ad ottenere una grande notorietà e ha introdotto gli assoli di batteria in un contesto musicale nel quale non erano ritenuti necessari. Ha lavorato con l’orchestra di Benny Goodman, forse la più importante espressione dello swing.

Louie Bellson: (1924 – 2009) di origini italiane, ha introdotto l’uso della doppia cassa e ha lavorato con i grandi del jazz.

Buddy Rich: (1917 – 1987) musicista fin dall’età di sei anni, ha ispirato buona parte dei batteristi moderni e contemporanei, sia di estrazione jazz che rock.