Polly Bennett, la coreografa che ha lavorato sul set di Bohemian Rhapsody
ha raccontato a Hollywood Reporter la sua esperienza. E
di una cosa è certa: “I movimenti di Freddie Mercury erano pieni di
dettagli e ricreare le performance dei Queen è stata una cosa che ho potuto
fare solo perché dall'altra parte c’era Rami Malek.
"Una cosa è creare un nuovo
personaggio,” spiega la Bennet, “un'altra è riprodurre
una leggenda”. La coreografa aveva bisogno che Rami Malek non solo fosse
in grado di imitare la voce Freddie, ma anche di ricoprire pienamente il ruolo
di questa leggendaria rockstar nel film in uscita in Italia il prossimo 29
Novembre.
"Al nostro primo incontro ho
subito spiegato a Rami che non gli avrei insegnato la coreografia nel senso
tradizionale del termine. Doveva arrivare a capire perché quest'uomo si
muoveva in un certo modo e perché doveva farlo proprio così, esattamente come è
arrivato lo stesso Freddie a concepire le sue performance in quella data maniera. Questo
è ciò che è davvero utile per un attore. Rami non è un ballerino. Pertanto,
non l’ho trattato come tale.”
La
Bennet si è immersa profondamente nella vita di Freddie Mercury, non solo
esaminando filmati di interviste e concerti, ma anche indagando sulla sua giovinezza
per scoprire l’origine di determinati movimenti e atteggiamenti.
"Tutti
si muovono in modo diverso a causa di ciò che hanno vissuto, di ciò che hanno
visto, della famiglia e dello spazio in cui sono cresciuti. Questo è ciò
che chiamo –l'eredità del movimento”.
La Bennet si è anche resa conto che Freddie
spesso si mascherava la bocca usando un microfono, una sigaretta o un bicchiere
perché era consapevole dei propri denti. Era anche un corridore di lunga
distanza in gioventù, il che ha contribuito a definire il modo in cui correva
sul palco.
"Ho
dovuto guardare quello che ha fatto e cercare di trasformarlo in un pensiero
pratico."
La più
grande sfida per la coreografa è stato coniugare la
spontaneità di Freddie con la fedele ricostruzione, fotogramma per fotogramma,
dell’esibizione al Live Aid dei Queen.
"Non
eravamo liberi di ricreare questa scena in modo diverso da com’era in realtà . Ho
quindi dovuto coniugare la spontaneità con uno schema ben preciso.”
La
Bennet ha capito di aver completato il proprio lavoro quando ha visto Rami
Malek girare la scena del Live Aid. Non pochi minuti, ma l’intera esibizione.
Ben 20 minuti durante i quali Rami e gli altri attori co-protagonisti hanno
replicato fedelmente la performance originale dei Queen (e che vedremo completa
sul dvd/bluray in uscita l’anno prossimo).
"Quando
Rami ha girato tutta quella scena, movimento per movimento, gesto per gesto, con
ogni respiro al momento giusto, lanciando il microfono al momento giusto, senza
saltare un solo passaggio, imbracciando poi la chitarra, suonando le corde
giuste, mi sono sentita davvero molto orgogliosa e non posso davvero dare l’idea
esatta di che lavoro incredibile abbia fatto Rami."
Per
ammirare tutto questo e farci la nostra personale idea su Bohemian Rhapsody e
sulla performance di Rami Malek, non dovremo che aspettare ancora una manciata
di giorni. Nel frattempo il film è risultato il secondo biopic musicale più visto di sempre e gli incassi a livello globale sono vicini ai 400 milioni di dollari.