Intervista a Roger Taylor su Time Out Shanghai del 23 Agosto 2016

 


Quando parliamo con il leggendario batterista dei Queen Roger Taylor, prima dell'inizio del tour in Asia con Brian May e Adam Lambert, un tour che comprenderà per la prima volta anche la Cina, il musicista ci dice che è appena tornato da “un po' di vela” e che si sta preparando per andare in vacanza ancora una volta prima dell'inizio degli impegni con la sua band.


L'autore di successi come Radio Ga Ga, A Kind Of Magic e These Are The Days Of Our Lives ci parla con un sorriso che tradisce rilassatezza e buon umore, anche quando si toccano argomenti su un possibile nuovo dei Queen, della scelta di farsi affiancare sul palco dal figlio Rufus e, in primo luogo, di cosa significa essere tornati di nuovo in tour.

Questo tour asiatico segue la recente serie di spettacoli nel festival musicali che hanno animato l'estate di paesi come il Regno Unito, la Germania, l'Italia e non solo. Come è stato essere in tour in Europa ancora una volta?
Avevamo già avuto un tour sensazionale in Europa. Adesso abbiamo fatto 15 spettacoli in 15 paesi diversi ed è stato favoloso in realtà, a parte in due occasioni molto piovose. Ma è stata una grande esperienza e con Adam Lambert abbiamo trovato una nuova prospettiva di vita. E' una misura perfetta per noi, una cantante incredibilmente dotato e un performer molto divertente.

Pensi che Adam aggiunga qualcosa di nuovo al vecchio materiale o è più una questione di cercare di rimanere il più fedeli possibili alle versioni originali dei vostri pezzi?
Beh no, lui si esibisce restando se stesso, ma ha un sacco di cose in comune con Freddie Mercury. Ha un incredibile senso dell'umorismo, che è molto importante, e ha una gamma vocale incredibile e queste due cose lo rendono davvero perfetto per i Queen. E' un piacere per noi, davvero. Ed è anche una cosa piuttosto inaspettata, perché io e Brian non ci aspettavo di poter lavorare ancora sotto il nome dei Queen, ma questo è il nostro quarto o quinto tour con Adam Lambert e ormai è una cosa che amiamo assolutamente.

Adam è diventato famoso grazie ad American Idol, ma come lo avete conosciuto per la prima volta?
In realtà è merito di Spike Edney, il nostro tastierista in tour, che mi ha chiamato per dirmi “hai visto questo ragazzo?”. Credo abbia cantato Whole Lotta Love dei Led Zeppelin e ho pensato “wow”. E poi, per pura coincidenza, ci è stato chiesto di suonare nella puntata finale dello show e siamo saliti sul palco con Adam e gli altri finalisti per eseguire We Are the Champions e siamo rimasti colpiti dalla sua voce. E' una cosa che sembra funzionare ed è interessante essere in tour con lui. E poi adesso suoneremo in Cina, una cosa che io e Brian non abbiamo mai fatto, quindi questa sarà una vera e propria prima volta per noi.

Quindi questo show in Cina per te rappresenta qualcosa di molto speciale.
Beh certamente. Io proprio non so cosa aspettarmi. Ho sentito un sacco di cose su di Shanghai e sembra sia una enorme, imponente città incredibilmente moderna, ma a parte questo non ho so molto altro. Probabilmente avremo uno o due giorni di riposo che sfrutterò per andare in giro a visitare i luoghi principali della città

Adam è stato qui un paio di volte. Ti ha detto qualcosa?
Sì, dice che è grandioso. Lui dice sempre “Io amo la Cina”. Lì ha passato dei bei momenti e quindi sembra un posto davvero incredibile.

Prima di iniziare il tour vi preparerete molto per questi spettacoli?
Beh, abbiamo sempre da provare molte cose, anche mentalmente, ma le prove vere e proprie si fanno quando si è fisicamente sul posto. E poi poco prima di uno spettacolo vero e proprio cantiamo insieme appena prima di iniziare in modo da regolare le nostre armonie vocali. Adam fa alcuni esercizi in questo senso. Ma prima di tutto cerchiamo di essere molto tranquilli, in modo da essere concentrati e risparmiare le energie.

Quanto è difficile motivare se stessi per andare in tour dopo tutti questi anni?
Oh, io assolutamente non vedo l'ora di farlo ogni volta. È eccitante, anche per merito dell'amore che ci tributano tutte le persone che vengono a vederci suonare. Mi sento molto fiducioso in questo e molto orgoglioso di essere ancora in grado di fare questi tour.

E hai anche tuo figlio Rufus sul palco. Com'è averlo accanto a te?
Lui è fenomenale. Quando non suona con noi si esibisce con i Darkness ed è fantastico averlo con me, lui è incredibilmente potente. E' geniale, porta con sé una vera scintilla e la gente può vederlo come una sorta di mia versione più giovane.

A metà concerto vi esibite in una sorta di “battaglia” alla batteria. E' un'amichevole accenno alla rivalità tra padre-figlio?
E' più una sorta di reciproco scambio di cose, anche se è presentata come una battaglia. In realtà è un modo per stimolare l'altro e sembra funzionare molto bene in realtà. Ero un po' dubbioso quando abbiamo iniziato a farlo, ma in realtà è un bel pezzo di umanità messo lì nel mezzo dello show.

Quando Rufus ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica lo hai incoraggiato o avevi delle perplessità?
L'ho incoraggiato. Beh, sì, sembrava che non avesse intenzione di diventare un fisico nucleare e che voleva davvero fare il musicista. Credo sia stato a un'edizione del Festival di Reading in cui abbiamo visto un concerto dei Foo Fighters che la sua vita è cambiata e infatti ha uno stile più vicino a quello di Taylor Hawkins che non al mio. All'inizio gli ho dato un po' di consigli, ma poi è andato avanti per conto suo.

Anche lui scrive canzoni come fai tu?
Si, sta scrivendo con i Darkness al momento, sono tutti assieme per scrivere il loro nuovo album, quindi Rufus sta veramente cercando di immergersi nel processo di scrittura, che è in ultima analisi, probabilmente il fine più interessante delle cose.

E tu personalmente scrivi ancora regolarmente?
Sono solo in attesa dell'ispirazione. Probabilmente scrivo, non so, diciamo tre o quattro canzoni all'anno credo. Io non sono di Paul McCartney che si sveglia ogni giorno con una nuova canzone. Scrivo solo su cose che possono avere un significato per me.

E questo processo creativo è diventato più facile o difficile nel corso degli anni?
Beh, credo che se si lascia venire tutto naturalmente, senza cercare di forzare nulla, le cose tendano a migliorare col tempo. Non direi mai che viene facilmente, ma solo di tanto in tanto e tendono ad essere le cose migliori.

E' difficile creare continuamente qualcosa di nuovo?
Penso che alla fine solo tu puoi essere il giudice di te stesso. E nella fase della nostra carriera, che è ovviamente molto in là nel tempo, non ci aspettiamo di fare un album contemporaneo ora, perché francamente non credo che sapremmo come farlo. E' anche una questione di aspettative, la gente non può aspettarsi da noi qualcosa all'avanguardia come se fatto da una band moderna. Semplicemente non sarebbe adatta, perché non saremmo noi, quindi è molto difficile. Penso ognuno debba fare solo le cose che più lo aggradano.

Questo rende difficile anche prendere in considerazione l'idea di registrare un nuovo album dei Queen, allora? Si parla regolarmente dell'ipotesi che possiate entrare in studio con Adam.
No, penso che dovremmo in realtà, non so perché non lo abbiamo fatto. Naturalmente Adam ha una carriera piuttosto impegnativa per conto suo, ma penso che dovremmo, anche se non credo che la gente dovrebbe aspettarsi cose radicalmente innovative. Ma penso che potremmo fare un po' di musica molto brillante con Adam e penso che dovremmo farlo.

Ma nessun piano concreto in questo momento?
Non ci sono piani concreti, ma credo che siamo solo un po' troppo pigri in questo senso.

Tornando ai tour, ti ci vedi a farne ancora negli anni a venire?
Io davvero non posso rispondere, perché ogni tour è una sorpresa. Non c'è un programma specifico per andare avanti, ma non abbiamo intenzione di smettere assolutamente. Immagino che ci sia solo un certo periodo di tempo da rispettare. Voglio dire, siamo tutti un po' grandi, almeno io e Brian lo siamo, ma siamo ancora in grado di suonare ad un livello molto alto. Fino a quando potremo farlo, noi continuiamo. Sai, noi non lo facciamo tutto il tempo in realtà, potrei quasi dire molto raramente, anche se ultimamente è capitato molto più spesso. La cosa davvero bella è che il tour cambia a seconda del paese o del continente in cui ci troviamo, sapendo che certe canzoni sono particolarmente popolari in un posto piuttosto che in un altro, quindi cambiamo e variamo i nostri contenuti.

Il fatto di suonare per la prima volta in un certo posto come condiziona simili scelte?Beh, immagino che daremo un'occhiata a quelle che sono le nostre canzoni più internazionali, non so. Sarà molto interessante in realtà proprio vedere le reazioni della gente. Non so come le persone reagiscono laggiù a dei concerti come i nostri. E di questo ci preoccupiamo sempre.

E questa è una cosa buona.
Si Credo di si. Se non sei preoccupato, è un po' innaturale. Ma siamo molto contenti di venire a Shanghai e spero tutti possano divertirsi.