Ecco com'è Lucy, la nuova canzone di Adam Lambert con Brian May


In attesa dell'uscita ufficiale prevista per metà Giugno, da poche ore è disponibile su Amazon l'ascolto gratuito in streaming di The Original High, il nuovo album di Adam Lambert. In attesa di poterlo valutare in una condizione migliore di un traballante ascolto online, la tentazione di metterlo in sottofondo è forte, soprattutto perché è tanta la curiosità di scoprire il risultato della collaborazione con Brian May. Il brano scelto dal chitarrista dei Queen si intitola Lucy e la partecipazione di Brian è nata quasi per caso, dopo che Adam gli ha fatto ascoltare un demo sul quale il Doc ha poi sviluppato alcune idee che oggi possiamo finalmente ascoltare. Nel link che trovate in fondo a questo articolo c'è l'accesso diretto ad Amazon, con l'avvertenza che non è possibile "skippare" i brani e bisogna quindi ascoltare tutto il disco, un'esperienza che comunque vi consiglio. Pur non essendo un prodotto Queen-orientato (o rock, se preferite), le atmosfere sono notevoli, rarefatte e ricercate, con autentici picchi che coinvolgono l'ascoltatore e lo portano in stupendi territori musicali, merito soprattutto delle capacità vocali dello stesso Adam, enormemente cresciuto anche grazie all'esperienza on stage con Brian e Roger. Ma di questo avremo tempo di parlare al momento giusto. Ora è giusto concedere la ribalta a Lucy.



Per un fan dei Queen, sapere che su un certo pezzo suona Brian May, vuol dire prepararsi a un'esperienza musicale che inevitabilmente gli ricorderà la band. E' quello che i giornalisti competenti definiscono da almeno quaranta anni "marchio di fabbrica", quasi fosse una sorta di spezia capace di funzionare alla perfezione su qualsiasi pietanza musicale. E anche in questo caso Lucy non sfugge alla regola, tanto che per certi versi il brano potrebbe essere considerato una sorta di anticipazione di ciò che potrebbe essere (o sarà?) qualora i Queen e Adam decidessero di entrare in sala di registrazione per "vedere che succede". Nel frattempo, in studio ci sono entrati davvero e l'esito non può che sorprenderci positivamente. La perfetta e sorprendente alchimia tra la voce di Lambert e la Red Special che abbiamo imparato ad amare dal vivo, ha trovato la sua ideale manifestazione anche al chiuso della sala di incisione. Merito dell'inizio chitarra e voce, anzi Red Special+Adam, un ticket vincente. In sottofondo subentrano la linea del basso e un pianoforte, preambolo per la drum machine che definisce il ritmo potente del pezzo, che per i primi due minuti sembra destinato a lasciare spazio alla sola voce di Adam. In realtà Brian nella seconda parte offre un assolo graffiante, in perfetto stile Queen, una sferzata che ti sbatte contro il muro, ti tira via e ti delizia il cuore e le orecchie. Lucy in definitiva è una canzone moderna, in cui la chitarra di Brian dimostra quanto ci sia ancora spazio per il rock, per l'assolo heavy fin troppo spesso bandito dalla musica attuale. Una collaborazione riuscita dunque, che credo possa aprire ulteriori spazi di manovra, a patto che i Queen lo vogliano davvero e accettino il "rischio" di non andare incontro ai desideri di certi fans. A noi, invece, compete il non sempre facile compito di non pretendere dai nostri artisti preferiti, ma di limitarci a raccogliere il frutto del loro lavoro, senza l'assurda pretesa di dire "devi fare così". Lucy non è chiaramente un capolavoro, non è l'inno che ti resterà addosso per le prossime decadi. Non è un brano dei Queen insomma. Merita quindi di essere valutata per quello che è: una canzone di Adam Lambert, alla quale Brian May ha offerto l'ennesima esecuzione magistrale, anzi no, regale, proprio come si conviene al chitarrista dei Queen. Ai puristi probabilmente non piacerà. E questo, in fin dei conti, è un punto a favore dell'intero album.



@Last_Horizon