Brian May e Kerry Ellis, live at St George's Square, La Valletta, Malta del 4 Aprile 2014 + Intervista su Ultimate Classic Rock del 6 Aprile 2014


La piazza principale della piccola isola di Malta ha accolto l'ultima tappa del Candlelight Tour. In molti speravano che prima di tuffarsi nel nuovo progetto dei Queen con Adam Lambert Brian potesse sbarcare ancora una volta qui in Italia assieme a Kerry, ma dalle sue parole rilasciate in occasione di questa tappa è chiaro che lo show di Malta è davvero l'ultimo. Non possiamo dire al momento se per quest'anno il duo si fermerà del tutto, ma il fatto che per maggio dovrebbe essere pubblicato il loro nuovo album fa sperare che la promozione con qualche evento live possa essere fatta. Sebbene i media maltesi abbiano riservato grande attenzione alla loro esibizione, realizzando spot, interviste e servizi televisivi dedicati all'evento, il pubblico è rimasto piuttosto freddo, complice anche il clima non certamente favorevole ad una esibizione all'aperto. Tuttavia Brian e Kerry hanno proposto la loro consueta scaletta, tuffandosi nella tipica atmosfera dello show e regalando comunque emozioni:

I Who Have Nothing
Butterfly
Dust in the Wind
Born Free
Somebody to Love
Tell Me What You See
Nothing Really Has Changed
The Way WeWwere
Something
So Sad
'39
Kissing me Song
I’m not that Girl
If I loved you
Last Horizon
Love Of My Life
I Can't Be Your Friend
Is This The World?
Tie Your Mother Down

No-One But You
We Will Rock You
Crazy Little Thing Called Love



In attesa di conoscere i prossimi progetti del duo e soprattutto di tuffarci nella grande avventura americana dei Queen+Adam Lambert vi propongo questa intervista apparsa poche ore fa su Ultimate Classic Rock e dedicata alla collaborazione tra Brian e Kerry, ma anche al dvd Live at Montreux, di cui a breve pubblicherò la mia personale recensione.

Intervista su Ultimate Classic Rock del 6 Aprile 2014


Il leggendario chitarrista dei Queen Brian May e la star di Broadway Kerry Ellis hanno appena pubblicato 'The Candlelight Concert - Live at Montreux 2013.' Il set composto da un cd e dvd contiene un mix di molti classici dei Queen, oltre ad alcune canzoni ben note e provenienti dai repertori di altri artisti. La coppia è stata in tour con regolarità e ha sviluppato un forte seguito con i loro spettacoli intimi e introspettive che hanno davvero posto una lente d'ingrandimento sulle loro doti musicali. Recentemente Ultimate Classic Rock ha avuto la possibilità di parlare sia con May che la Ellis su ciò che rende questa collaborazione così speciale.

Entrambi sembrate avere una chimica straordinaria tra di voi. Potete descriverci cosa riuscite ad ottenere l'uno dall'altro dal punto di vista artistico?

Kerry Ellis: “Questa è una domanda davvero interessante. Quello che è importante per noi è che entrambi siamo felici per quello che stiamo facendo e che le canzoni che suoniamo significano davvero qualcosa per noi. Gli spettacoli che facciamo sono divertenti, ma anche emozionanti ed epici. Questo è il nucleo, ed è ciò che è importante per me, ovvero il fatto che sono sempre concerti confortevoli e divertenti. Brian crea un ambiente in cui questo è completamente possibile. Non c'è un momento che passo con lui che non sia altro che molto piacevole.”

Brian May: “Sì, domanda interessante. Mi piace fare musica in molti modi, non solo suonando la chitarra. Per tanti anni ho avuto Freddie e in Kerry ho trovato qualcuno che è adatto a me e a lavorare col mio stile. Amo scrivere, arrangiare, produrre e suonare la chitarra, ovviamente. Ma poter lavorare con una voce perfetta come quella di Kerry è qualcosa di meraviglioso per me. Kerry è molto diversa da molti altri cantanti di successo che ci sono oggi in giro. Lei è molto istintiva e canta molto dal cuore e, in un certo senso, questo è il modo in cui sono fatto io. Mi piace lasciare una canzone respirare e fluire in modo semplice e quindi penso che si veda che tra noi c'è questo tipo di accordo. Quando abbiamo trovato questo formato acustico tutto sembrava andare al proprio posto. Dobbiamo solo continuare a godere delle canzoni che facciamo sempre di più. E in questo senso, mi piace fare sempre meno, sottrarre invece che aggiungere. Ma c'è un piano alla base. E quello che ottengo da Kerry, suppongo, è che mi ispira e mi spinge costantemente verso nuove aree creative che altrimenti non avrei saputo trovare da solo.”

Brian, quali sono le sfide che affronti quando devi dare una nuova vita a delle canzoni che hai già suonato migliaia di volte in passato?

BM: “Beh, bisogna sempre cercare di mantenere le cose fresche. Io di solito faccio un sacco di prove all'inizio nel tentativo di raggiungere la vera essenza della canzone che voglio suonare. Poi arriva Kerry ad aggiungere il proprio stile. Ma poi accade qualcosa di speciale. Non appena lei inizia a cantare io aggiungo altre cose e attorno al cuore della canzone costruisco cose nuove. Lei mi costringe ad adattarmi e seguirla. Tra me e lei si è creato questo processo che fa incastrare davvero molto facilmente le nostre rispettive esigenze, in modo da dare vita nuova a una canzone e questa è una sfida meno difficile di quanto si possa immaginare.”

Kerry, dal punto di vista del tuo background teatrale, ti ritrovi in effetti a cantare cose molto differenti tra loro quando sei sul palco con Brian?

KE: “Questa è un'altra domanda interessante. Ironia della sorte, sembra diventare una sorta di effetto opposto. Sono così abituata a cantare e recitare in tanti ruoli differenti sul palco che la bellezza di un'opportunità come questa è che mi consente di esprimermi e mettere le mie esperienze personali nelle canzoni, e questa è davvero una grande gioia per me. Avere la libertà di cambiare quello che sto facendo ogni sera è anche piuttosto bello. In un musical ci sono confini e si deve svolgere il proprio lavoro all'interno di essi e quindi questo genere di libertà che provo esibendomi con Brian davvero mi apre alla possibilità di esprimermi in un modo in cui non sono abituata.”

Questa vostra collaborazione che prospettive vi offre per il prossimo futuro?

KE: “Ci sono state un sacco di nuove possibilità dal momento che abbiamo iniziato. E' divertente avere una band o un'orchestra con cui suonare, così come essere da soli sul palco e avere il controllo di quello che stiamo facendo, molto più di quando accade quando ci sono altri musicisti coinvolti nello show. Sarà interessante vedere cosa succede.”

BM: “E' stato molto divertente aggiungere ogni volta qualcosa di diverso che ha reso questo spettacolo un grande spettacolo, ma quando abbiamo scoperto questo approccio più intimo penso che ci siamo imbattuti in molte cose nuove che sono molto più emozionanti per noi. Ora siamo in grado di ridere con il pubblico e di interagire con esso in un modo davvero sciolto.. Possiamo sentire le risposte del pubblico e valutare le loro reazioni e i sentimenti che suscitiamo nella gente, il che è davvero una bella cosa. E' una filosofia totalmente diversa da quello cui siamo abituati. Con le grandi arene e i teatri pieni di gente ci sono una sorta di convenzioni da rispettare tacitamente. Ma con questo show acustico non c'è posto per nascondersi e l'unica scelta possibile è quella di essere completamente noi stessi sul palco.”

Ti senti più sotto pressione quando devi suonare in ambienti più piccoli?

BM: “Mi sento meno sotto pressione in realtà, perché non ci sono aspettative o confini. Questa esperienza ha cambiato completamente la mia nozione di esibizione in un modo che oggi non mi procura più lo stress di una volta. Ogni notte la gente sa che sta per ricevere qualcosa di speciale e unico, uno spettacolo che nessun altro potrà mai vedere di nuovo. Il tipo di spontaneità e scioltezza che abbiamo raggiunto ora mi ha ricordato quanto sia speciale l'arte della performance. E' qualcosa di magico.”

(Fonte: http://ultimateclassicrock.com/brian-may-kerry-ellis-interview/)


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