Intervista a Freddie Mercury su Melody Maker del 9 Novembre 1974


I Queen hanno fatto la storia delle classifiche del Regno Unito questa settimana, diventando il primo gruppo a vendere nella sola Inghilterra oltre sei milioni di copie di un album, il loro primo Greatest Hits uscito nel 1981. Per contrassegnare questo evento il Guardian ha proposto questo vecchio articolo risalente al 1974 e pubblicato originariamente su Melody Maker e che si inserisce perfettamente nell'iniziativa che sto portando avanti dalla scorsa settimana, ovvero la pubblicazione di tutte (o quasi) le interviste rilasciate da Freddie Mercury.




"La gente pensa che io certe volte sia un orco. Alcune ragazze mi incontrano per strada e mi sussurrano 'Tu sei un diavolo'. Pensano che siamo davvero terribili. Ma questo accade solo sul palco. Fuori dalle scene, beh, io non sono certo un orco". Freddie Mercury è comunque una stella. Trasuda slancio, arroganza e tecnica scenica, tutte qualità emerse alla testa dei Queen, pronto a reclamare la sua corona. Quindi fatevi tutti da parte, perché i Queen si stanno facendo avanti con slancio inesorabile. Quando l'ho incontrato, Freddie sta gridando contro di me nel bar deserto di un hotel di Liverpool alle 11:00 di Sabato. No, non stava esprimendo la rabbia per le recenti critiche alla band da parte del Melody Maker. Stava solo cercando di farsi sentire sopra il rumore prodotto da una donna delle pulizia intenta a ripulire i tappeti dalle cenere di sigaretta. Freddie sospira nel frastuono che si fa sempre più forte man mano che l'aspirapolvere si avvicina. Esigente ed elegante, il cantante mantiene ancora tutto il suo temperamento nonostante i bagordi della festa di ieri sera. Molte bottiglie di champagne sono state consumate durante lo sfrenato ricevimento tenutosi a Liverpool. Inevitabilmente il pensiero corre ad un altro gruppo che ha causato scene simili. Stranamente Brian May, il chitarrista dei Queen, usa gli amplificatori AC 30, proprio come i Beatles. Ma la musica dei Queen è degli anni Settanta, non della decade precedente. Sapientemente organizzati, con attenzione agli aspetti cromatici per creare il massimo impatto possibile, i Queen funzionano per un pubblico giovane e ricettivo, che ha voglia di imparare a urlare di nuovo.

"Sì, mi piace la reazione del nostro pubblico," dice Freddie. "Forse ci piacerebbe che la gente si sedesse ad ascoltare alcune delle nostre canzoni, ma ricevo molto di più da loro quando saltellano come degli scalmanati, e questo permette anche a me di dare di più sul palco."

I Queen sono strani e rappresentano una ventata di novità. Sono in quella posizione felice nella storia di una band quando la prima ondata di eccitazione e di successo sta soffiando su di loro. Gli show si stanno moltiplicando rapidamente e i single e gli album in Gran Bretagna stanno ottenendo sempre più successo e anche l'America è alla loro portata. Eppure la loro immagine potrebbe confondere e seminare sospetto. Come accade ogni volta che si raggiunge il successo troppo in fretta per i gusti dei media, i Queen sono sotto il fuoco della stampa, anche se i veri delusi sembrano essere proprio i critici a loro più ostili. L'intera situazione è una replica esatta di quanto vissuto dai Led Zeppelin nel 1969, quando furono criticati duramente. Forse i Queen hanno avuto il demerito di formare un gruppo di successo con troppa abilità e intelligenza. E tuttavia non possono essere biasimati per aver voluto evitare gli errori dei loro predecessori. Hanno semplicemente imparato dall'esempio che gli è stato dato dagli ultimi dieci anni di musica, costellati di trionfi seguiti da repentini fallimenti nel mondo della musica rock, e hanno approfittato dell'insegnamento così acquisito. Come molti dei più importanti talenti del rock in Gran Bretagna, i Queen sono dei collegiali che hanno abbandonato i loro corsi di laurea, vinti dal richiamo del mondo dello spettacolo.

Freddie Mercury, infatti, ha una laurea in arti grafiche. Roger Meddows Taylor, il batterista, ha studiato odontoiatria e ha una laurea in biologia, mentre Brian May, incredibilmente, è un astronomo che studia i raggi infrarossi e potrebbe diventare uno scienziato a tutti gli effetti se completasse i suoi studi. Quando un Concorde è stato allestito per seguire un'eclissi solare, Brian pronto a unirsi al team di scienziati a bordo. E John Deacon, il bassista, ha una laurea in elettronica: se l'attrezzatura della band presenta un problema, allora i roadies sono tentati di chiamare John per ricevere una consulenza da esperto. Il loro amabile ed efficiente manager americano, Jack Nelson, è un po' in soggezione rispetto a loro e dice: "Freddie ha progettato il logo del gruppo senza dirmi nulla. Se lo guardate, vedrete che comprende i quattro segni astrologici del gruppo. Freddie è una Vergine." Jack ha gestito la band fin dal loro esordio per i Trident Studios di Londra. "Andranno in Giappone dopo che sono stati negli Stati Uniti nel mese di aprile. E' divertente, sono la band numero uno da quelle parti, al di sopra dei Jethro Tull, degli Yes e degli ELP e anche dei Deep Purple. Ma non hanno mai visto i Queen dal vivo". Nel frattempo l'aspirapolvere ruggisce e si avvicina a noi inesorabile: "Mi sento meno frizzante di questa mattina,” mi dice Freddie che ha ammesso che il concerto di ieri sera è stato faticoso, anche prima che lo champagne si facesse sentire. Sheer Heart Attack, il loro terzo album appena uscito, ha già ricevuto la sua dose di critiche da parte della stampa. Come ha reagito Mercury?

"L'album è molto vario, abbiamo portato all'estremo suppongo ciò che sappiamo fare, ma siamo molto interessati a sperimentare tecniche di studio diverse e volevamo utilizzare ciò che era disponibile. Abbiamo imparato molto sulla tecnica mentre stavamo facendo i primi due album. Naturalmente ci sono state alcune critiche, e la critica costruttiva è stato molto utile per noi. Ma ad essere sinceri io non sono così entusiasta della stampa musicale britannica, perché credo sia abbastanza ingiusta con noi. Sento che certi giornalisti, in generale, tendano a mettersi al di sopra degli artisti. Su di noi sono sicuramente incappati in un equivoco. Siamo stati definito come una montatura da supermercato. Ma se ci vedi su un palco, capisci che non è affatto così. Siamo fondamentalmente una rock band. Tutte le luci e tutti gli accessori sono lì solo per migliorare quello che facciamo. Penso che siamo dei buoni autori e vogliamo suonare della buona musica. La musica è il fattore più importante. Questo è il nostro primo tour da protagonisti e non abbiamo alcun sostegno da parte dei media. Vedete, quando abbiamo iniziato abbiamo voluto provare a fare il meglio. La migliore gestione, il migliori disco. Non volevamo compromessi e questa è una scelta che finora ha pagato. In America abbiamo già rotto il ghiaccio. Come sai, negli States abbiamo iniziato un tour l'anno scorso, come supporter dei Mott the Hoople, ma Brian si è ammalato e siamo dovuti tornare indietro. Ma abbiamo avuto un disco in top trenta e questo ci ha colpito, abbiamo capito di aver intrapreso un grande progetto, ed è tutto molto divertente."

Per quanto tempo i Queen hanno pianificato il loro progetto di dominio del mondo?

"Tu fai sembrare questa cosa così preordinata!" Protesta Freddie. Fortunatamente l'aspirapolvere emette un gemito e si arresto, contribuendo a smorzare la minaccia di uno sfogo Mercuriale.

"Che ci crediate o no è stato tutto spontaneo! E' cresciuto ed è cresciuto sempre di più. Tenete presente che ognuno di noi era già stato in varie band prima, quindi avevamo già un sacco di esperienza e sapevamo quali erano le cose da non fare, come ad esempio non farsi prendere dall'entusiasmo per la prima offerta che ti arriva. Questo è quanto la pianificazione di cui parli ha generato. Questo non è successo durante la notte si sa, siamo andati avanti per quattro anni! Abbiamo individuato le persone giuste per lavorare per noi e la casa discografica giusta, e per fare tutto questo ci è voluto molto tempo. Eppure siamo stati accusati di essere una montatura rispetto a dei gruppi di cui non abbiamo mai nemmeno sentito parlare. E poi qualcuno è arrivato a dire che non abbiamo scritto le nostre canzoni. Che sofferenza. Fin dall'inizio abbiamo scritto le nostre canzoni, perché avere brani originali era un aspetto fondamentale per noi. In questo paese, ottenere il rispetto in poco tempo sembra molto difficile. Bene, vorrà dire che siamo scivolati fuori dalla loro portata.”

Tuttavia, Freddie è il primo ad ammettere che i dissensi all'interno del gruppo non mancano.

"Tendiamo a lavorare bene sotto pressione. Oh mio caro, noi siamo la band più casinista sulla terra. Dovreste passare un paio di giorni con noi. Ci scanniamo di continuo, ma solo perché non siamo dei semplici yes-men e alla fine un accordo lo raggiungiamo.”