Intervista a Freddie Mercury per NME del 12 Marzo 1974

Introduzione di @Last_Horizon.

Raccontare Freddie Mercury non è semplice. L'aspetto più complesso è riuscire a comprendere dov'è la linea di demarcazione che separa l'essere umano dal personaggio, ammesso che questi due aspetti siano realmente scindibili. A un certo punto della sua vita Freddie ha deciso di abbandonare il proprio cognome, Bulsara, e di adottarne uno con l'intenzione di trasformarlo in un simbolo. È stata una scelta consapevole, dettata dal desiderio di emergere, di essere riconosciuto, in una parola di diventare una star, anzi una leggenda. Il personaggio Mercury tuttavia non si è mai scisso completamente dall'uomo Bulsara e i due hanno in comune lo stesso passato e la stessa prospettiva per il futuro. Ed è proprio questo voler sempre guardare oltre il presente ad aver generato in Freddie un'antipatia spesso sfociata in odio nei confronti della stampa. Nell'intervista che segue, una delle prime alle quali il cantante si è sottoposto quando i Queen non erano nulla di più di una promessa, emergono già quei tratti essenziali della sua personalità, divenuti poi tratti tipici di una figura divenuta ormai mito. Sebbene i Queen non avessero ancora all'attivo i grandi tour e i successi commerciali, Freddie incarna già quello spirito da stella di prima grandezza che vive il presente ma con un occhio proiettato a ciò che verrà domani e le spalle rivolte a un passato del quale non ama parlare. Quest'ultimo non è però il tipico vezzo da rockstar. È semmai l'espressione di quel bisogno di conservare nel mondo di Mercury un nucleo di privacy, una linea di demarcazione oltrepassata la quale può essere realmente se stesso e, magari, tornare a guardare a se stesso come Farookh Bulsara.

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Era chiaro agli occhi di tutti che Freddie Mercury dei Queen non era al meglio della forma. I capelli privati delle attenzioni del parrucchiere; un'eruzione cutanea a rovinare il labbro superiore a causa del gran freddo e, orrore più grande, non sembrava aver fatto in tempo ad applicare lo smalto nero sulle sue unghie. Mercury era preoccupato mentre osservava l'obiettivo della fotocamera che zoomava su di lui. Ci implorava di "ritoccare l'immagine per togliere quello sfogo sulla bocca, se potete". So che suona come se stessimo insultando questo ragazzo, ma lui prende tutto a cuore. Perché, l'ultima volta che ci siamo incontrati ha dichiarato di essere "gay come una giunchiglia" e così eccolo lì, mentre stringe tra le mani un trombone fuori da Buckingham Palace. Ha posato regalmente, con la camicia fuori dai pantaloni a rivelare un petto villoso. Il tour inglese dei Queen ha fiaccato gran parte delle energie di Mercury. Colpito alla fine anche dalla laringite, Freddie ha avuto a disposizione solo pochi giorni liberi per curare lo stress fisico e mentale prima che la band parta al seguito dei Mott The Hoople per un tour di due mesi in America. Detto in una parola, Mercury è piuttosto spompato e se il tour americano sembra arrivare troppo presto dopo la conclusione di quello in Gran Bretagna, non c'è comunque modo di cambiare i programmi.

“Vorrei un paio di settimane di riposo, ma devi spingere te stesso ad andare avanti. Siamo in una fase della nostra carriera, mio caro, dove c'è tanto da fare. Presto riposerò sugli allori...", poi si ferma, considera l'ultima osservazione e si rende conto di aver detto la cosa sbagliata. Si corregge in fretta e aggiunge: "Per dirla in un altro modo, cercherò di raccogliere i miei profitti. Ho lavorato di brutto in questi ultimi mesi, fino a crollare."

Non pensi che il tour britannico sia stato troppo impegnativo, con tutte quelle date?
"Sì, è stato un tour pesante, ma dovevamo farlo e credo che adesso abbiamo fatto un passo in avanti per realizzare il prossimo tour inglese alle nostre condizioni, esattamente come ci piace. Con questo tour ci hanno prenotati con largo anticipo per suonare in locali semi-grandi e, dal momento che abbiamo avuto l'album in uscita, questo ci ha fatto ottenere un po' di esposizione in TV. Penso che avremmo potuto fare dei concerti anche in grandi location, ma è solo una questione di tempo e sono comunque contento di quello che abbiamo fatto in questo tour, anche se ha richiesto un sacco di sforzo fisico e mentale, anche dovuto alle tante cose di cui preoccuparsi e che andavano oltre i semplici aspetti musicali.”

Una situazione non facilitata dal fatto che tutti i membri dei Queen sono, secondo Mercury, "molto impegnati". Aggiungete a questo la sua ammissione di essere di cattivo umore. "Sono molto agitato. Mentre prima mi è sempre stato dato il tempo di prendere le mie decisioni, ormai quasi tutti noi siamo così indaffarati che basta poco per avere uno scatto d'ira. Abbiamo sempre da discutere, ma penso che sia un buon segno perché si arriva alla radice delle questioni e si spreme il meglio da ogni situazione. Ma ultimamente sta accadendo spesso. Ovviamente devi sapere dove tracciare una linea e fermarti senza oltrepassarla. E il pubblico viene sempre prima di tutto. È una cosa banale da dire, ma voglio dire che ultimamente sto lanciando le cose, il che è un modo di essere molto lontano dalla mia natura. Qualche giorno fa ho scagliato un bicchiere contro qualcuno e così penso che diventerò pazzo nel giro di pochi anni, sarò uno di quei musicisti folli.”

E' a questo punto che comincio a farmi delle domande su Mercury. Sul palco si pavoneggia, mentre fuori dal palco è vanitoso ma comunque si rivela per essere una persona abbastanza carina. Durante la nostra conversazione l'unico argomento difficile da trattare è quello del rapporto dei Queen con la stampa:
"Penso che, in una certa misura, siamo un bersaglio perché abbiamo guadagnato popolarità più velocemente della maggior parte delle band e abbiamo parlato più di ogni altra band nell'ultimo mese, quindi è inevitabile che accadesse. Brevemente, posso dire che io sarei il primo ad accettare le critiche giuste e penso che sarebbe sbagliato se avessi ricevuto solo ottime recensioni. Ma è quando si arriva ad essere sleali e le recensioni disoneste rivelano che a scriverle sono state persone che non hanno fatto il loro dovere che rimango infastidito."

A differenza di molte band inglesi, i Queen hanno aspettato fino a quando era il momento giusto per iniziare ad esibirsi e al momento stanno suonando assieme ai Mott, una cosa che sicuramente attirerà grandi folle. Così il presente e il futuro sembrano ben assicurati e quindi non resta che informarsi sul passato come, ad esempio, su che tipo di background familiare ha un ragazzo come Mercury...?
"Appartenenti alla classe media. Ho avuto dei genitori che hanno investito un sacco di soldi su di me ed erano molto severi. Ho una sorella, ma ho vissuto in un collegio per nove anni e quindi non ho praticamente mai visto la mia famiglia e questo in fondo mi ha aiutato perché mi ha insegnato a badare a me stesso."

Collegio.... se dobbiamo credere alle storie che circolano su collegi, il comportamento brutale, il viavai omosessuali, è impossibile non farsi delle domande su Freddie Mercury. Ho affrontare l'argomento con lui:
"Sarebbe stupido dire che non c'è nulla di simile nei collegi. Tutte le cose che dicono su questi posti sono più o meno vere. Intendo il bullismo e tutto il resto. Ho avuto un maestro che mi inseguiva. Non è una cosa che mi ha scosso perché in qualche modo la scuola è solo un passaggio che lentamente rende consapevoli che si sta andando verso la vita."

Così eri tu il bel ragazzo che tutti volevano conquistare?
"Stranamente sì. Chiunque passiamo oltre questo. Mettiamola in questo modo, ci sono stati momenti in cui ero giovane e inesperto. E' una cosa attraverso cui si passa quando si è studenti. Ho avuto la mia parte di scherzi da studente. Ma non ho intenzione di approfondire ulteriormente l'argomento."


@Last_Horizon